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La Befana, tra tradizione popolare e religione a Roma

L’Epifania è una festività molto attesa in tutta Italia, ma assume un significato particolare nella Capitale, dove la tradizione incontra la cristianità, i miti e le leggende di un tempo lontano. I primi giorni di gennaio segnano non solo l’inizio del nuovo anno, simbolo di rinascita, ma rappresentano anche un momento per stare insieme, scambiarsi doni e vivere antiche tradizioni popolari.

Nel XIX secolo, il cuore dei festeggiamenti dell’Epifania a Roma era Piazza Sant’Eustachio, un luogo animato da botteghe aperte, giochi e un’atmosfera di festa unica. Con il passare del tempo, la celebrazione si è spostata nella splendida cornice di Piazza Navona, che ancora oggi rappresenta il fulcro dei festeggiamenti grazie ai suoi storici mercatini natalizi. Tra bancarelle addobbate a festa e opere d’arte senza tempo, come la celebre Fontana dei Quattro Fiumi di Bernini e le architetture barocche di Borromini, si attende ogni anno l’arrivo della Befana. La figura della simpatica vecchina che porta dolci ai bambini ha radici molto più antiche e complesse di quanto si possa immaginare.

In epoca romana, prima dell’avvento del Cristianesimo, il culto della dea Diana era centrale nelle celebrazioni di inizio anno. Dea della caccia e della vegetazione, Diana era venerata con riti propiziatori che si svolgevano proprio dopo il solstizio d’inverno, intorno al 6 gennaio. Secondo la leggenda, la dea sorvolava i campi insieme alle sue ninfe per benedire la terra e garantirne la fertilità. Tracce di questo culto sono ancora visibili nella Capitale, con templi dedicati a Diana sull’Aventino e nel suggestivo borgo di Nemi, dove gli scavi archeologici hanno riportato alla luce testimonianze di antiche cerimonie.

Con l’avvento del Cristianesimo, queste antiche tradizioni si sono intrecciate con i nuovi simboli religiosi, dando vita alla figura della Befana così come la conosciamo oggi: una vecchia signora che vola su una scopa e porta doni ai bambini buoni e carbone a quelli meno meritevoli. La scopa stessa è diventata un simbolo di purificazione, capace di scacciare i cattivi pensieri e preparare mente e spirito al nuovo anno.

Un’altra importante tradizione romana legata all’Epifania è quella del “Pupo dell’Ara Coeli”. Si narra che questa statua del Bambinello, scolpita da un frate francescano con il legno proveniente dall’Orto del Getsemani, avesse poteri miracolosi, in grado di guarire i malati e concedere grazie. Il Bambinello, avvolto in un tessuto dorato e ricoperto di ex voto, era venerato con grande devozione dai romani. Purtroppo, nel 1994, la statua originale fu rubata e mai più ritrovata. Al suo posto, oggi si trova una copia, ma la tradizione della processione e della benedizione della città resta viva.

Nel corso del XIX secolo, la celebrazione dell’Epifania ha subito ulteriori trasformazioni. Piazza Navona è diventata il punto di riferimento principale, con bancarelle natalizie che animano la piazza durante tutto il periodo delle feste. Ancora oggi, il mercato natalizio di Piazza Navona attira migliaia di turisti e cittadini, offrendo dolciumi, giocattoli, decorazioni e l’immancabile figura della Befana pronta a distribuire caramelle ai più piccoli.

La festa dell’Epifania rappresenta, inoltre, un momento di profonda spiritualità. La Chiesa cattolica celebra il 6 gennaio come il giorno della manifestazione divina di Cristo attraverso la visita dei Re Magi. Questo aspetto religioso si intreccia con le tradizioni popolari, creando un’atmosfera unica che si respira in ogni angolo della città.

La Befana, il mercato di Piazza Navona, il culto del Bambinello dell’Ara Coeli: ogni elemento di questa festività racconta una storia che va oltre il semplice folklore. Roma, con la sua capacità di fondere sacro e profano, antico e moderno, continua a vivere l’Epifania come una celebrazione che unisce cultura, fede e tradizione, regalando ai cittadini e ai visitatori un’esperienza indimenticabile.

In una città che ha fatto della storia il suo patrimonio più prezioso, l’Epifania rimane una delle feste più sentite, capace di far rivivere ogni anno lo spirito autentico delle tradizioni romane, in un equilibrio perfetto tra passato e presente.