Se l’Appia era la “Regina Viarum” tra le strade consolari, la Via Sacra deteneva il primato tra le strade urbane di Roma antica. Questo percorso, di immensa rilevanza storica e religiosa, attraversava il cuore del Foro Romano, collegando il Palatino al Campidoglio e rappresentando la via del trionfo per i generali vittoriosi.
La Via Sacra si snodava dal colle Velia fino alla Regia, passando attraverso la valle del Foro, un’area originariamente al di fuori degli insediamenti abitativi e considerata zona di confine tra i Romani del Palatino e i Sabini del Quirinale. In età regia, essa collegava la dimora dei re, il Comizio e l’Arx, fungendo da collegamento tra i principali luoghi di potere della città. Il termine “via” suggerisce che in origine fosse un percorso esterno alla città, successivamente inglobato nel pomerio.
L’area attraversata dalla Via Sacra fu testimone di alcuni degli eventi più cruciali della storia di Roma. Sin dalle sue origini, la strada divenne il fulcro della vita pubblica romana, fungendo da asse principale per cerimonie religiose, processioni e celebrazioni di vittorie militari. La sua sacralità era accresciuta dal fatto che lungo il suo percorso si trovavano numerosi templi dedicati agli dèi protettori di Roma.
Il percorso divenne simbolo del massimo onore militare, il trionfo, tributato ai generali vittoriosi. Il primo trionfo, secondo la tradizione, fu concesso a Romolo dopo la vittoria sui Ceninensi. Egli percorse a piedi la Via Sacra fino al Campidoglio, deponendo le spolia opima nel tempio di Giove Feretrio. Con il tempo, il trionfo assunse una forma più elaborata: a partire dall’epoca dei Tarquini (VII secolo a.C.), i generali sfilavano su carri sontuosi, accompagnati dai loro eserciti, dai prigionieri di guerra e da ricchi bottini.
Le sfilate trionfali erano grandiose celebrazioni pubbliche che prevedevano la partecipazione attiva della popolazione. Le strade erano addobbate con ghirlande, il popolo acclamava i vincitori e, dietro il generale trionfante, marciavano i soldati che cantavano canti di vittoria o addirittura versi ironici per sdrammatizzare il potere assoluto del condottiero.
Nel corso dei secoli, la Via Sacra subì numerose trasformazioni. In epoca regia, l’area della valle del Foro fu bonificata da Tarquinio Prisco o Tarquinio il Superbo con la costruzione della Cloaca Massima. Successivamente, la strada divenne sede di importanti residenze aristocratiche, appartenenti a famiglie illustri come gli Scipioni, i Domizi, i Valeri e gli Ottavi.
Con la fine della Repubblica e l’inizio dell’Impero, la strada perse la sua funzione residenziale e divenne sede di edifici monumentali. Tra i più celebri, il Tempio della Pace, il Tempio di Antonino e Faustina, il Tempio di Venere e Roma, il Tempio di Romolo e, nel IV secolo, la Basilica di Massenzio. Inoltre, vi sorgevano il Tempio di Vesta e il Santuario dei Lari e dei Penati.
Dopo l’incendio del 64 d.C., l’imperatore Nerone ordinò la ristrutturazione della via, alterandone parzialmente il tracciato. La strada fu pavimentata con basolato, rialzata rispetto al percorso originale di epoca regia. Tuttavia, gli scavi del XIX secolo portarono alla rimozione di livelli stradali medievali e alla demolizione di edifici ritenuti erroneamente medievali, ma in realtà di epoca imperiale. Questo intervento ha lasciato molte strutture con fondazioni scoperte, tra cui l’Arco di Tito, il Tempio di Romolo e la Basilica di Massenzio.
Oltre a essere la via del trionfo, la Via Sacra era percorsa durante le festività religiose e le celebrazioni pubbliche. Essa rappresentava il cuore pulsante della vita pubblica romana, attraversando un’area densamente popolata di templi, basiliche e spazi dedicati alla politica e al commercio. L’importanza della strada rimase tale anche nel Medioevo, quando alcune chiese mantennero il titolo “in sacra via”, come la Basilica dei Santi Cosma e Damiano.
Anche i comuni cittadini percorrevano quotidianamente la Via Sacra per recarsi ai mercati o per assistere alle attività pubbliche del Foro. Qui si tenevano discussioni politiche, si amministrava la giustizia e si svolgevano le più importanti manifestazioni della vita sociale di Roma.
La Via Sacra rimane uno dei simboli più affascinanti della Roma antica. Oggi, passeggiare lungo le sue rovine significa compiere un viaggio nel tempo, ripercorrendo i passi di generali vittoriosi, sacerdoti, senatori e semplici cittadini dell’Urbe. Il suo tracciato, pur modificato nel tempo, conserva ancora oggi il fascino dell’antica Roma. Gli scavi archeologici hanno rivelato solo in parte la sua complessa evoluzione, rendendola un elemento chiave per la comprensione della topografia e della storia della città eterna.
Oggi i visitatori possono ammirare la pavimentazione augustea della Via Sacra, fatta di basolato, e immaginare il fervore della vita romana che vi scorreva quotidianamente. La strada, che un tempo rappresentava il fulcro del potere romano, resta un testimone silenzioso della grandezza di un impero che ha segnato la storia dell’umanità.