Nel cuore di Roma, dove l’Aniene scorre placido sotto la Via Tiburtina, sorge un antico manufatto che ha resistito alla prova del tempo: il Ponte Mammolo. Questo storico ponte, conosciuto nei documenti medievali come Pons Mammii o Mammaeus, non compare negli scritti degli autori antichi, ma le sue radici affondano profondamente nella storia della Città Eterna.
Alcune teorie storiche legano il nome del ponte a Giulia Mammæa (Pons Mammii o Mammeus), madre dell’imperatore Alessandro Severo. Si ritiene infatti che la potente matrona abbia commissionato importanti lavori di restauro su un’opera originariamente eretta in epoca repubblicana.
Il 1867, anno fondamentale per l’unità d’Italia, ha visto anche questo ponte divenire testimone di un momento cruciale. In seguito all’impresa Garibaldina di quell’anno, il Ponte Mammolo subì notevoli danni. Fortunatamente, grazie al prezioso lavoro del Gabinetto Fotografico Nazionale, possediamo un’immagine che documenta le riparazioni provvisorie effettuate subito dopo quel turbolento periodo. La fotografia, che ritrae la “rozza riparazione”, è un esempio tangibile di come l’arte e la storia spesso s’intreccino, offrendoci uno spaccato autentico di un passato ormai lontano.
Il Ponte Mammolo non è solo un collegamento tra due sponde di un fiume, ma rappresenta un legame con una storia che continua a vivere nelle pietre e nei racconti di chi ha attraversato, secoli fa, quel medesimo ponte.