L’8 dicembre 2021, dopo lunghi anni di restauro, è stata riaperta al pubblico la Serra Moresca a Villa Torlonia, uno straordinario complesso composto dalla serra, la torre moresca e la grotta.
Il progetto per la sua costruzione risale ai lavori condotti da Giuseppe Jappelli, negli anni 40 del XIX sec., commissionati da Alessandro Torlonia, che interessarono la parte sud della villa. Infatti, all’architetto veneto, si deve anche la costruzione della Capanna Svizzera, conosciuta attualmente con il nome di Casina delle Civette.
La Serra è di forte impatto visivo con le sue straordinarie vetrate colorate e con l’architettura che richiama il mondo arabo, sicuramente distante dagli altri edifici tipicamente costruiti a Roma. Vi si accede dal lato corto, ed è costituita da un grande ambiente rettangolare ed un piccolo emiciclo attualmente usato come biglietteria. Lo spazio principale è scandito lungo il perimetro da alte finestre con vetri colorati divisi da un’intelaiatura in ghisa, che da vita ad una serie di decorazioni moresche. Anche il soffitto, a tetto spiovente, è composto da vetri che permettono alla luce di filtrare all’interno. A Giacomo Caneva si devono le decorazioni pittoriche dell’edifico, tratte dal libro del 1816 di James Canavah Murphy, The Arabian Antiquities of Spain. Dal retro si accede al giardino, in cui svetta la cosiddetta Torre Moresca, divisa in tre piani, ciascuno costituito da un solo ambiente, collegati da una scala a chiocciola.
Il giardino è delimitato da finte rovine e tra di esse si trova l’ingresso della Grotta artificiale su cui spicca l’iscrizione “Nymphae Loci” ossia “Il luogo della Ninfa”.
L’ultimazione dei restauri della Serra Moresca ha restituito ai cittadini un altro tassello di una delle Ville più belle e particolari presenti a Roma.
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