L’imperatore Domiziano (81 – 96 d.C.), ultimo esponente della dinastia dei Flavi, come alcuni dei suoi predecessori, decise di farsi costruire un Foro, nell’area limitrofa alle altre grandi piazze monumentali. Purtroppo la zona era già molto edificata e dovette accontentarsi del lembo di terra tra il Tempio della Pace, costruito dal padre Vespasiano, e il Foro di Augusto. Lo spazio a disposizione non era sufficiente per costruire una piazza di grandi dimensioni, ma questo non scoraggiò né l’imperatore, né chi per lui si occupò del progetto. Il Foro si presentava lungo e stretto, con un piccolo tempio dedicato a Minerva, la divinità prediletta da Domiziano. Sempre per questioni di spazio, non fu possibile costruire un portico degno del nome, ma furono innalzate delle colonne leggermente distanti dalle mura perimetrali, di cui ne e restano in loco solo due, chiamate dai romani le colonnacce. L’attico, invece, presentava dei rilievi con personificazioni dei popoli dell’impero.
Ma perché se il Foro è stato voluto da Domiziano, viene chiamato di Nerva? Perché Domiziano trovò la morte in una congiura nel 96 d.C. e il suo successore Nerva fece ultimare i lavori l’anno successivo e gli diede il proprio nome.
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