Passeggiare al centro di Roma riserva sempre delle interessanti sorprese, perché oltre ai monumenti più noti, ci sono anche altre testimonianze del passato, utilissime per affacciarsi nella vita dei romani di una volta. Ad esempio, tra il Vittoriano e la scalinata della chiesa di Santa Maria in Aracoeli, sono ancora visibili i resti di un’insula, ma cos’è? L’insula non è altro che un antico condominio, che si sviluppava in altezza, in cui vivevano i cittadini che non potevano permettersi una domus, ossia una villa. Vivere all’interno di questi edifici non era semplice, sia per l’assenza di servizi, come ad esempio l’acqua, ma anche per il sovraffollamento.
Per la precisione in realtà le insulae in questione erano due, separate da un cortile, attualmente quella visibile e visitabile è solo quella a ridosso della scalinata. Costruita in età traianea, in un primo momento doveva svilupparsi su tre piani. Come consuetudine il piano terra ospitava delle tabernae, ambienti adibiti ad attività commerciali, con mezzanino. Il primo piano, composto da più stanze con copertura a volte a botte, doveva essere destinato ad una sola famiglia, la più facoltosa del complesso. Gli altri due piani erano invece ad un uso più intensivo.
In età adrianea l’edificio divenne ancora più alto con l’aggiunta di un quarto piano, di cui restano poche tracce. Nel corso dei secoli l’insula andò incontro a diversi cambiamenti, ma quello più importante avvenne nel XI secolo, quando il primo piano iniziò ad ospitare la chiesa di San Biagio de’ Mercatello, di cui è ancora visibile il campanile ed un affresco. La chiesa successivamente venne dedicata alla Santissima Spina della Corona di Nostro Signore Gesù Cristo e più tardi a Santa Rita.
Questo antico condominio riuscì a scampare ai grandi lavori di distruzione che riguardarono il centro storico di Roma durante il fascismo ed è sicuramente fondamentale per capire le tipologie abitative in uso in età imperiale.
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