Passeggiando lungo via dei Fori Imperiali è impossibile non notare una loggia da cui sventola la bandiera dei Cavalieri di Malta, si tratta della Casa dei Cavalieri di Rodi. Per comprendere meglio il perché dell’uso di due nomi diversi, per indicare lo stesso Ordine, bisogna immergersi nella loro storia millenaria, che affonda le radici nell’XI secolo, quando si facevano chiamare: Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme e si occupavano di prestare assistenza ai pellegrini di ogni fede o razza. Il suo fondatore viene riconosciuto nel Beato Gerardo, originario di vicino Amalfi, che si trasferì in Terra Santa nella metà dell’XI secolo, ma l’Ordine venne riconosciuto ufficialmente il 15 febbraio 1113 da Papa Pasquale II.
Ovunque si recasse l’Ordine era solito costruire una chiesa, un convento ed un ospedale e in pochissimo tempo divenne talmente ricco e potente da poter battere moneta! Nel corso dei secoli, a causa di questioni politiche e militari, la loro sede principale venne spostata da Gerusalemme a Cipro, poi Rodi, Malta ed infine nel 1834 a Roma dove possiedono, garantiti da extraterritorialità, il Palazzo Magistrale a via dei Condotti e la Villa Magistrale sul colle Aventino.
Quella che comunemente viene chiamata Casa dei Cavalieri di Rodi risulta essere, invece, in possesso degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme già nel XIII secolo e prima di essere una loro proprietà era stata dei Basiliani, che nell’IX secolo avevano fatto costruire nel foro di Augusto: una chiesa sul podio del tempio di Marte Ultore e un convento nell’esedra sinistra.
Un cambiamento radicale di questa sede si ebbe nella seconda metà del XV secolo, quando il Priore dell’Ordine Giovanni Battista Orsini, affiancato dal cardinale Marco Barbo, nipote di papa Paolo II Barbo, decisero di far ampliare l’edificio costruendo la loggia su quella che veniva chiamata la terrazza domizianea.
Attualmente, a causa delle demolizioni avvenute durante il fascismo, la chiesa e il convento non esistono più, ma resta l’edificio a cui si accede da Piazza del Grillo, restaurato nella metà del XX secolo. Proprio in occasione di questi lavori venne costruita la cappella Palatina dedicata a San Giovanni Battista, molto suggestiva poiché realizzata riadattando l’atrio di un’antica domus romana. Attraverso una ripida scalinata si accede al grande al salone quattrocentesco d’Onore, utilizzato per le loro riunioni, in cui sventolano le bandiere delle otto “lingue” dell’Ordine.
Infine, salendo ancora altre scale si arriva alla Loggia, che in passato era riccamente dipinta, mentre oggi restano solo alcuni lacerti di quella che doveva essere una straordinaria decorazione pittorica attribuita alla cerchia del Mantegna. Da qui si può godere di una vista mozzafiato sui fori e le sue rovine, che invita a riflettere su quanto è stata grande e potente Roma nei secoli passati.
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