Si conclude con grande anticipazione il 66° Festival dei Due Mondi. Il concerto finale, atteso con grande entusiasmo, è completamente esaurito da settimane. L’evento avrà luogo domani 9 luglio alle ore 19:30 in Piazza Duomo, con il direttore Antonio Pappano e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Questo sarà l’ultimo concerto di Pappano con la sua orchestra a Spoleto, dopo diciotto anni di collaborazione, prima di trasferirsi a Londra per guidare la London Symphony Orchestra.
Il programma del concerto è interamente dedicato a Gustav Mahler, un compositore che, più di qualsiasi altro, ha saputo trasmettere attraverso la sua musica l’immensità del mondo naturale che ci circonda. Il mezzosoprano Sasha Cooke interpreterà i “Lieder eines fahrenden Gesellen” (Canti di un giovane in viaggio) per voce e orchestra, seguiti dalla Sinfonia n. 1 in re maggiore “Titano”. “Abbiamo scelto questi brani perché c’è un filo che li lega: le canzoni contengono i temi poi sviluppati nella sinfonia”, spiega Pappano.
Attraverso i quattro “Lieder eines fahrenden Gesellen” e la Sinfonia n. 1, Mahler rivelò l’importanza del rapporto tra l’uomo e la natura nella sua musica. La sua Natura è estatica e terrificante, un labirinto che risuona di voci segrete in cui l’animo umano si specchia in tutta la sua inconoscibilità.
Nella Sinfonia “Titano”, il viaggio iniziato con i “Lieder” prosegue, al punto da incorporare alcune delle sue melodie. Il primo movimento, “Primavera senza fine”, inizia con i suoni della natura. “Con il primo suono, siamo in mezzo alla natura: nel bosco, dove la luce del sole estivo scintilla, tremolando tra i rami”, aveva detto Mahler alla violista Natalie Bauer-Lechner.
Nel terzo movimento, i contrabbassi intonano la melodia di “Fra martino”, resa funebre e grottesca dal cambio di tonalità, per accompagnare un fantastico corteo di animali guidati da un cacciatore morto. Un momento profondamente umano e malinconico che sottolinea il genio di Mahler.
Questo storico concerto promette di essere il degno finale per il Festival dei Due Mondi, celebrando l’unione dell’arte, della natura e dell’umanità attraverso le note immortali di Gustav Mahler.
L’addio di Pappano segnerà la fine di un’era, ma come sempre, la musica continua a suonare, affermandosi come lo spirito senza tempo del Festival dei Due Mondi.