Con “Venere vs Adone”, l’ultima creazione del celebre coreografo Enzo Cosimi, si alza il sipario sulla stagione “In Levare”, il cartellone di danza contemporanea ideato e prodotto dal Centro Nazionale di Produzione della Danza Orbita Spellbound. La rassegna, sotto la direzione artistica di Valentina Marini, prenderà il via il 10 gennaio alle ore 20.30 al Teatro Palladium e porterà nella Capitale il meglio della danza contemporanea italiana e internazionale fino al 20 maggio 2025.
“In Levare” unisce in un unico programma artisti affermati e giovani promesse, offrendo spettacoli e momenti di approfondimento sul linguaggio della danza contemporanea. A inaugurare questa edizione sarà proprio Enzo Cosimi, una delle figure più influenti della scena coreutica italiana, con una nuova pièce che prosegue la sua personale ricerca artistica, già esplorata nell’acclamato progetto “Orestea | Trilogia della vendetta”.
Ispirata al celebre poemetto shakespeariano, l’opera rilegge il dramma dell’amore non corrisposto attraverso una fusione di linguaggi e media. Cosimi traduce la poetica del Bardo in un mosaico visivo e testuale, mescolando elementi della contemporaneità e riferimenti filologici, in un dialogo costante tra passato e presente.
Il lavoro si snoda lungo alcune tematiche centrali: il culto dell’immagine del corpo e della forza vitale, il conflitto con la natura, la violenza della morte e l’universo queer, una costante nella produzione artistica del coreografo. Cosimi firma regia, coreografia, scene e video, avvalendosi della collaborazione drammaturgica di Maria Paola Zedda.
Sul palco si muovono le due figure shakespeariane in una rappresentazione fortemente simbolica. Leonardo Rosandini interpreta un Adone ossessionato non più dalla caccia, ma dalla costruzione della propria “macchina/corpo”, un simbolo di perfezione e apatia. Di contro, Alice Raffaelli dà vita a una Venere lacerata, consumata dal desiderio di accendere la passione in Adone, ma costretta a confrontarsi con il rifiuto e la solitudine.
Tra accenti pop e momenti di struggente dolore, la pièce recupera riferimenti estetici cari a Cosimi. Da un lato, l’immaginario seduttivo e iper-reale di Andy Warhol, dall’altro, le tinte violente e drammatiche della pittura di Marlene Dumas, che dipingono una Venere posseduta dal sentimento e un Adone intrappolato nell’indifferenza.
Un universo immaginifico e potente
La scenografia, firmata dallo stesso Cosimi, include elementi iconici dei suoi lavori precedenti: i costumi di Alessandro Lai, le sculture di Daniela Dal Cin e l’emblematica ruota di luci, creando un universo immaginifico che trascina il pubblico in un viaggio emotivo e visivo.
L’epilogo si tinge di tragedia classica: in un crescendo drammatico, Venere si trasforma in una sposa insanguinata, un’immagine potente accompagnata dalle note struggenti dei Led Zeppelin, che chiude lo spettacolo con un impatto visivo ed emotivo straordinario.