Un legame profondo, immortalato in una serie di immagini che hanno definito la percezione di Frida Kahlo nel mondo contemporaneo. La mostra Frida Kahlo: through the lens of Nickolas Muray, ospitata dal Museo Storico della Fanteria dal 15 marzo al 20 luglio 2025, offre uno sguardo intimo e personale sulla celebre pittrice messicana, grazie agli scatti di Nickolas Muray, amico e amante dell’artista.
Miklos Mandl, questo il vero nome di Nickolas Muray, nato il 15 febbraio 1892 a Seghedino, in Ungheria, giunse a New York nel 1913 con pochi soldi e una grande determinazione. Grazie alla sua formazione artistica e alla sua passione per la fotografia, riuscì a imporsi rapidamente nel mondo dell’immagine. Aprì il suo studio nel 1920 e in breve tempo divenne uno dei fotografi più richiesti delle riviste americane. Lavorò per testate prestigiose come Harper’s Bazaar e Vanity Fair, ritraendo le personalità più influenti dell’epoca, tra cui artisti, scrittori e attori. Il suo studio divenne un salotto frequentato da nomi illustri come Martha Graham, Langston Hughes, Helen Hayes, Paul Robeson e Jean Cocteau.
Il destino lo portò a incontrare Frida Kahlo nel 1931, durante un viaggio in Messico con l’amico Miguel Covarrubias, ex studente di Diego Rivera. Fu proprio grazie a Covarrubias che Muray conobbe la giovane e quasi sconosciuta moglie del grande muralista messicano. Il loro incontro si trasformò rapidamente in una storia d’amore intensa, che si protrasse per circa dieci anni tra alti e bassi, alternando passione e lontananza. Il loro legame, tuttavia, non si spense mai del tutto, evolvendosi in un’amicizia sincera che durò fino alla morte di Frida nel 1954.
Di quel primo incontro non resta alcuna immagine, un fatto sorprendente considerando l’abitudine di Muray di portare sempre con sé almeno due macchine fotografiche per documentare la sua quotidianità. Le prime foto di Frida scattate da lui risalgono infatti al 1937, quando la loro relazione era ormai consolidata. Durante i loro anni insieme, Muray realizzò una straordinaria serie di ritratti che mostrano la pittrice nel suo lato più intimo e autentico. Le fotografie coprono un arco temporale che va dal 1937 al 1946, offrendo non solo uno sguardo sul loro rapporto personale, ma anche una testimonianza unica del talento di Muray come ritrattista e pioniere della fotografia a colori.
Le immagini scattate da Muray mettono in evidenza l’amore di Frida per la sua cultura e le sue radici messicane. Il fotografo seppe catturare i dettagli più significativi del suo abbigliamento tradizionale, dei suoi gioielli e del suo ambiente, trasformando ogni scatto in una finestra sulla personalità della pittrice. Attraverso il suo obiettivo, Kahlo appare non solo come artista, ma come donna, amante, sognatrice e combattente.
Nickolas Muray lasciò un archivio immenso, con oltre 25.000 negativi, ma il soggetto che fotografò di più fu proprio Frida Kahlo. Il loro legame ha attraversato il tempo e le immagini nate da questa relazione hanno influenzato profondamente la percezione pubblica della pittrice. Gli scatti di Muray sono diventati parte integrante dell’iconografia di Kahlo, contribuendo a plasmare l’immagine con cui il mondo la riconosce oggi.
La mostra raccoglie 60 fotografie che ripercorrono la relazione tra Frida Kahlo e Nickolas Muray, ma va oltre il racconto di un amore. Indaga il rapporto complesso e profondo che Kahlo aveva con la propria immagine, un aspetto fondamentale della sua arte. L’artista, nota per l’uso frequente dell’autoritratto, è diventata una delle poche figure nella storia dell’arte a trascendere la sua opera, trasformandosi in un’icona senza tempo.