Domani 12 marzo, alla Casa dell’Architettura alle ore 18,30 la presentazione del libro “Donne in onda” di Lorenza Fruci con la partecipazione di Paolo Conti, Laura Delli Colli, Guido D’Ubaldo, Barbara Floridia.
Sono trascorsi più di settanta anni da quando, il 3 gennaio 1954, la Rai trasmise ufficialmente il suo primo programma televisivo. Da quel momento, la TV pubblica italiana è diventata un osservatorio privilegiato della società, specchio di un Paese in continua evoluzione, soprattutto per quanto riguarda il ruolo della donna. Lorenza Fruci, giornalista, scrittrice e manager della cultura, con il suo libro Donne in onda ripercorre i momenti più significativi della rappresentazione della condizione femminile nei programmi della Rai, attraverso le inchieste, i documentari e i format che hanno raccontato il lungo percorso di emancipazione e lotta per i diritti.
Dai primi anni di trasmissioni, in cui la donna era spesso rappresentata solo nel suo ruolo familiare e domestico, alla presa di coscienza sociale dei decenni successivi, la Rai ha progressivamente raccontato il cambiamento culturale del Paese.
Tra queste, un ruolo fondamentale lo ha avuto La donna che lavora del 1959, una delle prime inchieste televisive a raccontare la sfida delle donne nel mondo del lavoro, mettendo in evidenza discriminazioni e aspirazioni di indipendenza. Un altro momento significativo è stato nel 1976 con Sapere, che ha dedicato un approfondimento alla Questione femminile, riflettendo il fermento culturale degli anni Settanta, periodo caratterizzato da grandi rivoluzioni sociali e politiche.
Negli anni successivi, la Rai ha continuato a raccontare l’evoluzione del femminismo con programmi come Si dice donna, che ha dato voce alle battaglie per la parità di genere e all’autodeterminazione femminile. Il racconto della condizione delle donne si è poi ampliato a temi drammatici e attuali con Amore Criminale, in onda dal 2007, che ha acceso i riflettori sulla violenza di genere, denunciando femminicidi e abusi attraverso testimonianze e ricostruzioni.
Dall’inchiesta giornalistica al documentario, dalla satira al film per la TV, fino ai moderni format digitali destinati al web, la Rai ha raccontato la trasformazione della società e il cammino delle donne verso la piena affermazione dei loro diritti.
Questi sono solo alcuni esempi di un racconto che si è evoluto nel tempo, cambiando anche linguaggi e strumenti narrativi: dall’inchiesta giornalistica al documentario, dalla satira al film per la TV, fino ai moderni format digitali destinati al web.
La televisione pubblica ha giocato un ruolo chiave non solo nel riflettere, ma anche nel favorire la presa di coscienza collettiva sui temi legati all’identità femminile e ai diritti delle donne. In alcuni momenti storici, il piccolo schermo ha contribuito a diffondere messaggi di emancipazione, abbattendo stereotipi e promuovendo una nuova consapevolezza tra le italiane e gli italiani.
Fruci, che oltre a essere giornalista e autrice televisiva ha ricoperto ruoli istituzionali come Assessore alla Crescita Culturale e Delegata alle Pari Opportunità di Roma Capitale, porta in questo saggio la sua esperienza nel mondo della comunicazione e del dibattito sociale. Ha scritto saggi e ha lavorato a format come “30×70 Se dico donna”, trasmesso su RaiPlay e Rai 2, sempre con l’obiettivo di valorizzare la memoria e la rappresentazione femminile nel panorama culturale italiano.
Se la televisione ha accompagnato il cammino delle donne fino a oggi, la domanda che Donne in onda suggerisce è: quale sarà il prossimo passo?
Settant’anni dopo il primo segnale Rai, la storia delle donne in TV è ancora tutta da scrivere.