Una passione nata quasi per caso, durante una visita a un amico a Tokyo a soli 14 anni. Un’illuminazione, un colpo di testa, un sogno: entrare in uno studio d’animazione. Non uno qualunque, ma la celebre Tatsunoko Production, la fucina creativa dietro capolavori come Judo Boy, Pinocchio e Yattaman. Così cominciava, nel lontano 1967, la straordinaria carriera di Yoshitaka Amano, artista visionario e leggenda vivente dell’animazione giapponese, oggi celebrato a Roma con la mostra “Amano Corpus Animae”, la più grande a lui dedicata in Europa.
L’esposizione, ospitata dal Museo di Roma a Palazzo Braschi dal 28 marzo al 12 ottobre 2025, è un viaggio nella creatività senza confini di un autore che ha segnato mezzo secolo di storia visiva, passando dall’animazione alla pittura, dalla graphic novel al videogioco. La mostra è ideata da Lucca Comics & Games e curata da Fabio Viola, articolata in cinque sezioni, con oltre 200 opere originali, molte delle quali esposte per la prima volta in Italia e in Europa.
L’ingresso nel mondo di Amano avviene attraverso la Character Room, un diorama intimo e suggestivo intitolato Il ragazzo di Shizuoka, che ricostruisce frammenti della sua adolescenza e i primi passi nel leggendario studio Tatsunoko. Qui il visitatore si immerge in un percorso nostalgico tra le iconiche produzioni degli anni ’70: Gatchaman, Tekkaman, Time Bokan, Ape Magà, Hurricane Polymar, che hanno segnato l’infanzia di intere generazioni.
La mostra si snoda poi nella sezione Icons, dedicata all’ingresso di Amano nel pantheon della cultura pop occidentale. Spiccano le tavole originali del volume Sandman: Cacciatori di Sogni, nato dalla collaborazione con Neil Gaiman, e le celebri variant cover per Batman, Superman, Harley Quinn, Elektra, Wolverine e Batgirls. In un’installazione multisensoriale, tre “docce sonore” accompagnano opere iconiche come la carta di Magic: The Gathering, il poster giapponese di The Shape of Water e una rarissima copertina disegnata per un disco di David Bowie.
Segue Game Master, forse la sezione più attesa dagli appassionati di videogiochi, che ospita i disegni originali realizzati per la saga cult Final Fantasy, di cui Amano ha curato i character design e i loghi fin dal primo episodio nel 1987, fino al più recente Final Fantasy XVI. Un percorso che mostra l’evoluzione del suo tratto e la sua capacità di dare forma ai sogni dei gamer di tutto il mondo. Presenti anche opere legate ad altri titoli videoludici che portano la sua firma, a testimonianza del ruolo chiave che Amano ha avuto nell’elevare l’illustrazione videoludica a forma d’arte.
Nella sezione Free Spirit, il visitatore scopre l’Amano più maturo e sperimentale. Sono esposte le tre opere realizzate nel 2024 per il centenario pucciniano, una trilogia di tavole dedicate a Tosca, Madama Butterfly e Turandot, realizzate per Lucca Comics & Games, che gli hanno valso il titolo di Ambassador del Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka. Accanto a queste, una serie di lavori ispirati alla mitologia greco-romana che segnano il legame profondo dell’artista con le radici culturali dell’Occidente.
Immancabili anche i riferimenti alla lunga collaborazione con lo scrittore Michael Moorcock, da cui sono nati mondi e personaggi che hanno influenzato in modo diretto l’estetica di Final Fantasy. Per la prima volta in Italia, si possono ammirare queste opere, mai esposte prima.
Ad arricchire ulteriormente il percorso, cinque opere tattili pensate appositamente per il pubblico non vedente e ipovedente, in una mostra che non solo racconta il talento visivo, ma lo rende accessibile a tutti.
“Amano Corpus Animae”: Palazzo Braschi si trasforma in un mondo parallelo dove la creatività di Amano diventa esperienza viva e condivisa.