Il prossimo 6 gennaio, a Los Angeles, si terrà la 76esima edizione dei Golden Globe.
Tra i più nominati, il film Green Book, con 5 candidature, secondo solo alle 6 di Vice – L’uomo nell’ombra.
Il film Green Book è candidato a:
– Miglior film
– Miglior regista (Peter Farrelly)
– Miglior attore (Viggo Mortensen)
– Miglior attore non-protagonista (Mahershala Ali)
– Miglior sceneggiatura (Nick Vallelonga, Brian Hayes e Peter Farrelly)
ed è stato presentato nella selezione ufficiale della Festa del Cinema di Roma, lo scorso 24 ottobre.
SINOSSI
Siamo nella New York anni ’60. Tony Lip, interpretato dall’attore Viggo Mortensen, è un buttafuori italoamericano rimasto senza lavoro che si ritrova autista di un giovane pianista afroamericano, Don Shirley, parte, questa, di Mahershala Ali.
L’incarico di Lip è di accompagnare l’artista in un lungo tour nel Sud degli Stati Uniti. I due, dopo un inizio non privo di contrasti, sembrano stringere un legame molto forte, in un periodo storico non esattamente facile per gli afroamericani.
REGIA DI PETER FARRELLY, PER LA PRIMA VOLTA ‘IN SOLITARIA’
A dirigere le riprese è uno dei Farrelly Brothers, Peter Farrelly, che è anche uno degli sceneggiatori e fratello di ‘Bobby’, Robert Leo Farrelly.
I Farrelly Brothers sono noti per aver realizzato molte commedie di successo, oscillanti tra il comico e il politicamente scorretto. Tra i più noti: Scemo & più scemo (1994), Tutti pazzi per Mary (1998), Io, me & Irene (2000), Amore a prima svista (2001), Lo spaccacuori (2007), Libera uscita (2011), I tre marmittoni (2012), Scemo & più scemo 2 (2014).
Lo spirito è sempre stato goliardico, i toni irriverenti e spregiudicati, i temi di grande attualità. Per questo spesso sul set sono stati chiamati a girare attori del calibro di Jim Carry e Ben Stiller.
Ma questa è la volta degli altrettanto grandi Viggo Mortensen e del Premio Oscar Mahershala Ali, attori con percorsi differenti. Il film è ispirato a una storia vera, quella di Anthony Vallelonga, detto Tony Lip, padre dello sceneggiatore Nick Vallelonga. E, forse proprio per questo, stavolta i toni sono più seriosi, meno irridenti, anche perché il tema del “razzismo autorizzato” – che pare essere in procinto di “tornare di moda” negli Stati Uniti – è serio, preoccupante; motivo che pare abbia spinto Peter Farrelly ad aprire questa ‘finestra’ su un passato che sembra essere motivo di preoccupazione.
I due protagonisti sono molto diversi tra loro: Viggo Mortensen, nel ruolo di Tony Lip, appare sciatto, disattento, greve, ma di gran cuore e, per la parte, ingrassato di 20 kg. Mahershala Ali, invece, interpreta Shirley, un artista – in questo caso un pianista acculturato e benvoluto dalla frangia intellettuale di New York, a cui “va bene finanche un nero” pur di avere una persona di spessore di cui fregiarsi – che decide, contro ogni serenità esistenziale, di affrontare il suo tour più difficile, negli Stati del Sud in quegli anni, dove in ballo non è la sua carriera, ma potrebbe esserlo la propria incolumità, essendo anche omosessuale, altra prerogativa per rischiare la vita, a quei tempi e non solo.
Stavolta il film è drammatico, probabilmente meno immediato del massivo fenomeno commerciale che lo ha preceduto negli ultimi due decenni, ma pare presentarsi con tutte le carte in regola, tanto da ‘sbancare’ alle nomination con ben 5 candidature.
INFO
Green Book (commedia, 2018) di Peter Farrelly; con Viggo Mortensen, Mahershala Ali, Linda Cardellini, Nick Vallelonga, Don Stark, Sebastian Maniscalco, P.J. Byrne, Brian Stepanek, Iqbal Theba, Tom Virtue, Ricky Muse, Joe Cortese, Daniel Greene, Ninja N. Devoe, Johnny Williams, David Kallaway, Anthony Mangano, Geraldine Singer, Jim Klock, Rebecca Chulew, Paul Sloan, Gralen Bryant Banks, Brian Hayes Currie.
L’uscita del film è prevista per giovedì 31 gennaio 2019.
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