Kanojo ga Sono Na wo Shiranai Toritachi, questo il nome originale del lavoro di Kazuya Shiraishi, un film drammatico presentato alla Festa del Cinema di Roma.
Questo adattamento cinematografico della novella di Mahokaru Numata propone la potente interpretazione dell’attrice e modella giapponese Yu Aoi nel ruolo di Towako, una giovane donna instabile e depressa. Towako vive con Jinji Sano (l’attore Sadao Abe) anche se lo chiama coinquilino, un uomo di quindici anni più vecchio.
Ci vive perché porta i soldi a casa e, nonostante l’esiguo stipendio da tipografo, le permette di passare le giornate a non far nulla, lasciandole l’energia ed il tempo per telefonare quotidianamente, avanzando pretese assurde, a negozianti dai quali ha acquistato oggetti che ritiene difettosi.
Jinji non riesce a dimenticare Kurosaki interpretato da Yutaka Takenouchi, il suo ex, con cui ha rotto otto anni prima, nonostante l’ultimo incontro sia stato un incontro fisicamente violento. Towako un giorno incontra Mizushima (l’attore Tôri Matsuzaka), un uomo con moglie e figli che nei modi le ricorda un po’ Kurosaki, con il quale inizia una relazione. Towako però si accorge anche che Jinji inizia a perseguitarla, tanto da credere che l’uomo possa aver avuto a che fare con la scomparsa di Kurosaki e inizia a temere non solo per la sicurezza di Mizushima, il suo nuovo amante, ma anche per se stessa.
Il film in parte thriller ed in parte melodramma alterna vivide rappresentazioni di azioni immorali a turbolenze emotive. Un racconto di eros, privazione e desiderio raccontato con intensità disperata, l’ultimo film di Kazuya Shiraishi porta il pubblico in un labirinto scuro di passioni criminali.
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