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Festa del cinema, 10 giorno – Anteprime ed emozioni in sala con tanti temi sociali

Carpet Festa del cinema Roma vuoto senza persone

foto: Riccardo Piccioli

La diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma presenta una serie di anteprime e proiezioni che promettono di incantare e commuovere il pubblico. Il ricco programma spazia dalle produzioni internazionali ai film d’autore italiani, dalle grandi serie TV ai documentari, coprendo una vasta gamma di temi profondamente umani e sociali.

Uno degli appuntamenti più attesi della giornata è sicuramente l’anteprima dei primi due episodi de L’amica geniale – Storia della bambina perduta, la quarta stagione della serie tratta dai celebri romanzi di Elena Ferrante. La proiezione avrà luogo alle 21.15 nella suggestiva Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, e vedrà le protagoniste Lila (interpretata da Irene Maiorino) ed Elena (Alba Rohrwacher) affrontare l’età adulta. Questa fase delle loro vite, segnata da lotte interiori e sfide esterne, è sospesa tra crolli e rinascite, tra cadute rovinose e improvvisi slanci di sopravvivenza.

La trasposizione televisiva di Storia della bambina perduta rappresenta un momento cruciale nell’evoluzione narrativa della saga de L’amica geniale, in cui i due personaggi femminili, cresciuti e maturati, devono fare i conti con il peso di un passato tumultuoso che segna profondamente le loro esistenze. I temi dell’amicizia, del tradimento, e della ricerca di sé, già affrontati nelle stagioni precedenti, tornano qui con un’intensità ancora maggiore, spingendo i personaggi oltre i propri limiti. L’aspettativa per questa nuova stagione è palpabile, e la scelta di presentare l’anteprima in una cornice come quella della Festa del Cinema di Roma è un segnale chiaro dell’importanza che la serie ha assunto nel panorama culturale italiano e internazionale.

Un’altra anteprima di grande interesse sarà proiettata sempre presso la Sala Sinopoli alle 18.30: si tratta di Hey Joe, diretto da Claudio Giovannesi. Il regista, già noto per opere di successo come La paranza dei bambini, torna a collaborare con lo sceneggiatore Maurizio Braucci per portare sullo schermo una storia che intreccia il passato con il presente, ambientata tra Napoli e gli Stati Uniti. Il protagonista, Dean Barry, è un veterano americano che, dopo aver vissuto una breve relazione con una giovane napoletana durante la Seconda guerra mondiale, torna a Napoli negli anni Settanta per conoscere il figlio nato da quella relazione.

Questo viaggio, carico di tensione emotiva e di riflessione su identità e paternità, esplora i legami familiari in una cornice storica e culturale complessa. Napoli diventa così lo scenario perfetto per una storia che, pur partendo da una relazione personale, si apre a una riflessione più ampia sui conflitti interiori e sulle difficoltà di riconciliazione con un passato doloroso.

Alle 15.30, presso il Teatro Studio Gianni Borgna, si terrà la proiezione di uno dei titoli più attesi della competizione ufficiale: Bound in Heaven, diretto da Huo Xin. Il debutto alla regia della talentuosa sceneggiatrice cinese affronta con grande coraggio tematiche raramente esplorate nel cinema del suo paese, come la violenza domestica e le difficoltà che i malati terminali affrontano all’interno del sistema sanitario cinese.

Il film promette di essere un’opera profondamente commovente e provocatoria, che non solo offre uno spaccato della società cinese contemporanea, ma invita anche a riflettere sulle lotte silenziose che molte persone affrontano nelle pieghe della vita quotidiana. La sensibilità della regista nel trattare temi così difficili si traduce in un racconto che, pur nella sua drammaticità, riesce a toccare corde universali.

Sempre al Teatro Studio Gianni Borgna, alle 18.00, sarà il turno di Supereroi, il nuovo film di Stefano Chiantini. Questo dramma familiare, che esplora la relazione tra un padre e una figlia, si distingue per la sua delicatezza e malinconia. Alvaro, un camionista malato, e Jenny, la sua figlia nuotatrice promessa, sono i protagonisti di un legame che si è incrinato nel tempo a causa delle scelte del passato. Quando la malattia irrompe nella loro vita, Jenny si trova a essere l’unica che può aiutare il padre, dando al racconto una dimensione intima e toccante.

Chiantini riesce a raccontare una storia densa di emozioni, senza mai cadere nella retorica, mantenendo uno sguardo sincero e umano sui protagonisti e sul loro percorso di riconciliazione.

Un altro appuntamento da non perdere sarà la proiezione di Ciao bambino, alle 20.30 sempre al Teatro Studio Gianni Borgna. Il film, diretto da Edgardo Pistone, segna il debutto del regista in un lungometraggio, dopo il successo del suo corto Le mosche. Girato in bianco e nero, Ciao bambino racconta il difficile passaggio tra l’adolescenza e l’età adulta, con uno sguardo autentico e crudo sulla realtà napoletana. Il regista si confronta con temi profondi e difficili, mantenendo un legame diretto con il grande cinema internazionale. Il film si avvale della produzione del compianto Gaetano Di Vaio, la cui impronta è chiaramente visibile nel tono realistico e nell’umanità dei personaggi.

La programmazione della giornata prevede anche una serie di proiezioni presso la Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica. Alle 16.30 verrà presentato il documentario Come se non ci fosse un domani, di Riccardo Cremona e Matteo Keffer, un’opera che segue da vicino le vicende del movimento ambientalista Ultima Generazione. Il documentario offre uno spaccato della vita e delle lotte degli attivisti, impegnati a cercare di fermare il disastro climatico attraverso azioni non violente.

Successivamente, alle 19.00, sarà la volta di The Opera! – Arias for an Eclipse, diretto da Davide Livermore e Paolo Gep Cucco, che porta il mito di Orfeo ed Euridice nella contemporaneità attraverso una rivisitazione musicale che attraversa secoli di storia operistica, da Verdi a Puccini, da Händel a Gluck.

Infine, alle 21.30, si chiuderà la serata con Small Things Like These di Tim Mielants, un’opera tratta dal romanzo di Claire Keegan che affronta il drammatico tema delle Magdalene Laundries, gli istituti irlandesi gestiti dalla Chiesa cattolica dove le ragazze madri venivano sfruttate e private dei loro figli.