La Festa del Cinema di Roma si prepara ad accogliere, mercoledì 23 ottobre, uno dei registi più influenti del cinema italiano contemporaneo, Saverio Costanzo ma non solo, le sale dell’Auditorium Parco della Musica e altri luoghi iconici della capitale offriranno una serie di proiezioni e incontri da non perdere.
L’incontro con Saverio Costanzo, che si terrà alle 16.30 nella prestigiosa Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica. Costanzo, regista e sceneggiatore di grande sensibilità, è noto per il suo approccio originale e profondamente umano alle storie che racconta. Durante questo incontro, il pubblico avrà l’opportunità di ascoltare il racconto del suo debutto nel cinema con il film Private, un’opera straordinaria che segna una tappa importante nella sua carriera. Il film, ispirato a fatti reali, esplora il tema dell’occupazione militare della Palestina dal punto di vista intimo di una famiglia palestinese. La narrazione si concentra sulla coesistenza forzata tra la famiglia e i soldati israeliani, che si sono insediati al secondo piano della loro casa.
Quello che rende Private un’opera di grande impatto è la capacità di Costanzo di evitare facili schematismi, offrendo invece un ritratto complesso e sfumato della realtà. La scelta di raccontare la vicenda attraverso il prisma della quotidianità e degli spazi privati trasmette un significato universale che va oltre il conflitto specifico, parlando di resistenza, sopravvivenza e dignità. Non a caso, il film è stato premiato con il Pardo d’Oro al Festival di Locarno, un riconoscimento che ha segnato l’inizio di una carriera brillante per Costanzo
Dopo l’incontro con Saverio Costanzo, la programmazione proseguirà con due attese proiezioni della sezione Grand Public presso la Sala Sinopoli. Il primo appuntamento sarà alle 18.30 con We Live in Time di John Crowley. Questa commedia romantica, che vede protagonisti Florence Pugh e Andrew Garfield, riesce a fondere dramma e comicità in modo impeccabile. Il film esplora le sfumature delle relazioni umane, alternando momenti di tenerezza a situazioni imbarazzanti, commoventi e divertenti. La chimica tra i protagonisti e la scrittura brillante di Crowley garantiscono un’esperienza cinematografica capace di toccare corde profonde, senza mai perdere di vista il sorriso.
Alle 21.30 sarà la volta di Mani nude di Mauro Mancini. Questo film è una nuova tappa nel percorso di Mancini, che dopo Non odiare continua a esplorare le radici della violenza e le ferite nascoste nell’animo umano. La narrazione si sviluppa attraverso una fotografia suggestiva, curata da Sandro Chessa, che immerge lo spettatore in un’atmosfera rarefatta, quasi sottomarina. Il cast, composto da talenti emergenti come Francesco Gheghi e Fotinì Peluso, oltre a veterani del calibro di Alessandro Gassmann e Renato Carpentieri, offre interpretazioni intense e sfaccettate, confermando ancora una volta la capacità di Mancini di scavare a fondo nelle emozioni umane
Il programma del 23 ottobre non si limita alle proiezioni della sezione Grand Public. Alle 16.00, la Sala Petrassi ospiterà Greedy People, un noir grottesco diretto da Potsy Ponciroli. Il film, chiaramente ispirato allo stile dei fratelli Coen, si snoda attraverso una serie di flashback che mettono in scena un gioco di versioni contrastanti e personaggi ambigui, tra crimine e goffaggine. Questa esplorazione dell’avidità umana, sia nelle sue forme più banali che in quelle più drammatiche, offre uno sguardo ironico e pungente sulla società contemporanea.
Alle 18.45, sempre in Sala Petrassi, verrà presentato in anteprima L’isola degli idealisti, un film tratto da un romanzo inedito di Giorgio Scerbanenco. Scritto nel 1942, il romanzo è stato riscoperto e pubblicato solo nel 2018 e la regista, Elisabetta Sgarbi, ha scelto di portarlo sul grande schermo con uno stile notturno e visionario. Il film si muove tra terra e acqua, avvolto in nebbie padane che ricordano le atmosfere delle opere precedenti della regista, offrendo al pubblico un’esperienza cinematografica unica, dove arte e cinema si fondono in modo sorprendente
Il Teatro Studio Gianni Borgna sarà il palcoscenico di altre proiezioni interessanti. Alle 20.30, per la sezione Progressive Cinema, sarà presentato La Nuit se traîne di Michiel Blanchart. Il film, che segna il debutto di Blanchart nel lungometraggio, è un thriller urbano che richiama le odissee notturne di Scorsese. Ambientato in una Bruxelles pericolosa e notturna, il film segue una giovane protagonista in un viaggio tra stazioni ferroviarie, strade e locali, mentre cerca di sfuggire a una banda criminale guidata da un inquietante Romain Duris.
Ma il programma del Teatro Studio non si ferma qui. Nel pomeriggio, a partire dalle 15.30, il pubblico potrà assistere a On Falling, il primo lungometraggio della regista portoghese Laura Carreira. Il film, sviluppato con il supporto di Sixteen Films, la casa di produzione fondata da Ken Loach, offre uno sguardo acuminato sulla solitudine contemporanea. Alle 18.00 sarà poi il turno di Lumière, le cinéma! di Thierry Frémaux, un omaggio ai fratelli Lumière e alla loro straordinaria eredità cinematografica, che continua a influenzare il cinema moderno
Oltre agli eventi programmati all’Auditorium Parco della Musica, la Festa del Cinema di Roma si estenderà anche al MAXXI, con una serie di proiezioni e incontri da non perdere. Alle 16.00, ad esempio, sarà proiettato Ghostlight, un film che intreccia teatro e cinema, mentre alle 18.30 il pubblico potrà incontrare il noto paleontologo Alberto Angela, protagonista di un incontro dedicato al backstage del suo programma televisivo Pompei, le nuove scoperte. La giornata si concluderà con la proiezione del documentario San Damiano di Gregorio Sassoli e Alejandro Cifuentes, un’opera che esplora la fragilità umana attraverso il ritratto di una figura complessa e tormentata.
Alla Casa del Cinema, invece, ci sarà spazio per la storia del cinema, con proiezioni dedicate a grandi autori e maestri del passato, come Delon Melville, la solitude de deux samouraïs, un documentario che esplora la relazione tra l’attore Alain Delon e il regista Jean-Pierre Melville.