La Festa del Cinema di Roma è nata con l’ambiziosa intenzione di rappresentare una controparte moderna e fresca rispetto alla più storica e celebrata Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Se quest’ultima ha sempre rappresentato un palcoscenico per i più grandi nomi del cinema internazionale, con la presenza di star di primo piano e registi di fama mondiale, la Festa del Cinema di Roma ha cercato di ritagliarsi uno spazio di rilievo, offrendo un approccio più accessibile e popolare, che potesse avvicinare il grande pubblico alla magia del cinema. Tuttavia, negli ultimi anni, si è notata una tendenza sempre più evidente e, a detta di molti, discutibile: la crescente presenza di autori e interpreti musicali sul red carpet e una corrispondente diminuzione della partecipazione di attori e registi cinematografici di rilievo.
La presenza di artisti musicali sulla passerella del red carpet della Festa del Cinema di Roma non è di per sé un’anomalia. È comprensibile che il festival voglia ampliare i propri orizzonti e offrire un programma vario che possa attirare diverse tipologie di pubblico. Tuttavia, quello che era nato come un festival per celebrare la settima arte sembra stia progressivamente perdendo il proprio focus originario. Anno dopo anno, la lista delle celebrità presenti è stata popolata sempre più da musicisti, cantanti e artisti di altre discipline, trasformando il red carpet in una sorta di sfilata di star del mondo dello spettacolo a tutto tondo, più che una parata di attori e registi di rilievo.
Questa trasformazione solleva interrogativi sulla direzione che la manifestazione sta prendendo. Ci si chiede se la Festa del Cinema di Roma non stia diventando un evento puramente mondano, un’occasione per mettere in mostra i volti noti che il pubblico può facilmente riconoscere dai social e dalle hit parade, piuttosto che una celebrazione dell’arte cinematografica in sé. Dov’è finito il cinema? si domandano in molti. Se le star musicali sfilano in massa, chi rimane a parlare di film, sceneggiature, regia e recitazione?
Guardando al confronto con la Mostra del Cinema di Venezia, emergono differenze che non si possono ignorare. Mentre a Venezia il red carpet è ancora dominato dalle più grandi star del cinema internazionale e dai nomi di spicco della regia, a Roma sembra esserci stata una virata verso l’inclusività, non necessariamente a vantaggio della qualità. Lo domostra anche, negli ultimi anni, la presenza di numerosi influncer di social a sfilare accanto a cast che, pur attirando molto l’attenzione dei più giovani, fanno perdere, almeno in parte quella funzione educatica che il cinema trasmette attravero la narrazione storia o fantastica che sia, di storie. La Mostra di Venezia è riuscita a mantenere un equilibrio tra la presenza di grandi attori, registi e anche ospiti di altre discipline, senza però perdere mai di vista l’obiettivo primario: celebrare il cinema e offrire una vetrina di prestigio per le produzioni cinematografiche.
La Festa del Cinema di Roma, nata come festival alternativo per dare spazio a film più indipendenti, meno convenzionali e, perché no, più sperimentali, rischia oggi di diventare un evento generalista, perdendo quella specificità che le permetteva di distinguersi. Se Venezia è sempre stata considerata una passerella di glamour internazionale, dove si respira cinema in ogni angolo, Roma sembra essersi spostata verso una dimensione più “pop”, dove la presenza di celebrità musicali e di altri settori sembra prevalere.
La questione di fondo riguarda l’identità stessa della Festa del Cinema di Roma. Se, inizialmente, il festival voleva essere un appuntamento per promuovere il cinema di qualità e dare spazio a opere che altrove avrebbero trovato meno visibilità, è evidente che questo obiettivo sta venendo meno. Quando si vedono sfilare sul tappeto rosso più cantanti che attori o registi, si inizia a mettere in discussione la natura stessa dell’evento. Che senso ha parlare di “Festa del Cinema” se poi il cinema sembra quasi passare in secondo piano rispetto allo spettacolo e alla musica?
Non si può negare che l’inclusione di artisti musicali possa portare un vantaggio in termini di pubblico e di visibilità. Gli appassionati di musica, più e meno giovani, potrebbero essere attratti dalla presenza di un cantante famoso e, magari, decidere di assistere a una proiezione al festival. Ma questo è sufficiente a giustificare la crescente presenza di musicisti e la riduzione di attori e autori cinematografici? Non si rischia di tradire lo spirito originario dell’evento?La chiave per recuperare la vocazione originaria della Festa del Cinema di Roma potrebbe risiedere in una selezione più curata e coerente degli ospiti e delle opere in programma. Un festival che si rispetti dovrebbe innanzitutto mettere al centro il cinema, e tutto il resto dovrebbe essere funzionale a questa celebrazione. Se la presenza di artisti musicali o di altre discipline è inevitabile o persino auspicabile, questo dovrebbe avvenire in modo tale da non oscurare i veri protagonisti: registi, sceneggiatori, attori e produttori.
È importante che il festival rimanga un luogo di incontro e di scoperta per gli appassionati di cinema, dove si possano vedere film di qualità, scambiare opinioni, partecipare a dibattiti e avvicinarsi a opere che altrove potrebbero trovare meno spazio. Questo può avvenire solo se si decide di dare maggiore risalto alle figure del cinema, piuttosto che inseguire il nome popolare che può attirare l’attenzione dei media ma non aggiunge nulla alla sostanza dell’evento.
La Festa del Cinema di Roma deve ripensare la propria direzione. L’entusiasmo per la partecipazione di celebrità musicali o di altri settori dello spettacolo può essere comprensibile, ma non dovrebbe mai oscurare la vera essenza dell’evento. Se il festival vuole continuare a rappresentare una valida alternativa alla Mostra del Cinema di Venezia, deve ritrovare la propria identità e riaffermare il ruolo centrale del cinema nella sua programmazione.
Bisogna riflettere su cosa significhi oggi promuovere il cinema e in che modo un evento come la Festa del Cinema possa contribuire a questo scopo, senza scadere nella logica dell’evento mondano fine a se stesso. La speranza è che si possa tornare a vedere, sul red carpet, volti noti della cinematografia italiana e internazionale, che possano dialogare con il pubblico e portare avanti l’idea di un festival che celebra davvero il cinema, in tutte le sue forme e declinazioni.