#Cinema e Fiction #Spettacolo #Festa del Cinema 2024

Visto per voi – Sharp Corner, un uomo comune nella follia

Cobie Smulders e Jason Buxton alla Festa del Cinema

Roma Italy - 22 Oct 2024 - Red Carpet SHARP CORNER - Festa del cinema 2024

foto: Riccardo Piccioli

Cosa può portare un uomo buono verso la follia e la violenza? È il quesito alla base di molte origin stories di villain iconici, e che trova una risposta complessa nel nuovo film Sharp Corner, diretto da Jason Buxton. Protagonista della storia è Josh McCall, interpretato in modo straordinario da Ben Foster, che si cala nei panni di un personaggio tormentato e mai così distante dai suoi ruoli precedenti. Josh è un uomo comune: marito affettuoso di Rachel (Cobie Smulders), psicoterapeuta con una forte personalità, padre amorevole e impiegato di lungo corso in una grande azienda di telefonia. La vita di Josh è una rappresentazione perfetta di stabilità e normalità. Ma sotto la superficie si nasconde un’ossessione in crescita, un’inquietudine che attende solo un pretesto per esplodere.

Tutto ha inizio con un incidente surreale: nel soggiorno della loro nuova casa, mentre Josh e Rachel si ritrovano nell’intimità dopo tanto tempo, un pneumatico irrompe attraverso le finestre, rompendo l’idillio con una brutalità inaspettata. Questo evento scatenante diventa la scintilla che accende l’ossessione di Josh per la curva davanti a casa, teatro dell’incidente. La curva, segnata da quel primo tragico episodio, diventa per Josh l’oggetto di un’indagine privata e morbosa, un’ossessione che cresce a dismisura. La ricerca di un senso di giustizia o di eroismo diventa per lui una trappola mentale, facendogli vedere in ogni auto che sfreccia un potenziale disastro che lui solo potrebbe prevenire.

Josh, però, non è interessato a vendere la casa, nonostante gli eventi lo spingano a farlo. Resta ancorato a quella curva della morte, osservando silenziosamente le auto che sfrecciano nell’oscurità, pronto a intervenire, sperando che un altro incidente possa dargli l’occasione di mostrarsi come un salvatore. Il suo desiderio disturbato di essere considerato un eroe è una spinta che si fa sempre più forte, portandolo lentamente alla rovina.

Al suo secondo lungometraggio dopo il promettente Blackbird, Jason Buxton continua a esplorare gli angoli più oscuri della psiche umana, quelli che solitamente rimangono in ombra e che, in questo caso, si annidano nella mente di un uomo comune. Con una narrazione ridotta all’essenziale e una regia spietata e cruda, Buxton dà vita a una pellicola che ricorda lo stile cinico e serrato di autori come Sam Peckinpah e Michael Haneke. L’abilità di Buxton sta nel costruire un dramma familiare che lentamente si trasforma in un thriller cupo e angosciante, con una tensione che cresce lentamente, fino a un climax finale che sfocia in suggestioni horror.

Ben Foster, nei panni di Josh, offre una delle interpretazioni più intense e riuscite della sua carriera. L’attore riesce a dare vita a un personaggio tormentato e complesso, che si muove tra le mura di una casa che da rifugio si trasforma in prigione, specchio dei suoi stessi demoni interiori. Foster, con una performance intensa e calibrata, riesce a far emergere il dramma psicologico di un uomo che cerca disperatamente di affermarsi come giusto, eroe, o semplicemente come uomo riconosciuto per il suo valore.

Sharp Corner è una critica feroce all’ossessione della società moderna per la perfezione familiare e l’immagine pubblica. La narrazione spoglia mette in evidenza come spesso questa facciata impeccabile celi insoddisfazioni, traumi e tensioni irrisolte. Come in un film di David Cronenberg, Buxton porta sullo schermo la tensione sottile tra la normalità apparente e il male latente, che prende vita attraverso il personaggio di Josh e la sua lenta ma inesorabile discesa nella follia. La casa di Josh, posta di fronte alla curva fatale, diventa così il simbolo di questa dualità, di questa frattura tra apparenza e realtà.