In un audace crescendo creativo, i Manetti Bros ci conducono attraverso il loro raffinato laboratorio artistico con il terzo e conclusivo capitolo della trilogia dedicata a Diabolik, il personaggio oscuro e affascinante creato dalle sorelle Giussani. “Diabolik Chi Sei?” non è solo un film, ma un’opera d’arte cinematrografica che culmina in un’esplosione di estetica, filologia e narrazione evolutive.
I Manetti Bros, con maestria e coerenza, hanno destato un universo che era, in origine, avvolto in un manto glaciale di controllo e stilizzazione. L’evoluzione è tangibile: il ghiaccio si è sciolto rivelando un paesaggio vibrante e colorato, imbevuto della passione e del calore del cinema popolare italiano degli anni Settanta. Il viaggio dal primo al terzo film è stato un processo meticoloso, attraverso il quale i registi hanno scolpito un sentiero che oscilla tra l’estetica dei Sessanta e l’atmosfera psichedelica e febbrile del decennio successivo.
“Diabolik Chi Sei?” si srotola con un prologo che riecheggia le sfumature del cinema di Dario Argento e del giallo all’italiana, innestandosi successivamente nei territori selvaggi del poliziottesco. Elementi cinematografici, come i dettagli delle auto, gli arredi, l’architettura, e una miscela eclettica di personaggi, sono stati selezionati e orchestrati con una precisione e un’attenzione quasi maniacale.
L’intreccio narrativo ci conduce in un viaggio in cui il destino di Diabolik si intreccia con quello di una banda audace e spregiudicata di rapinatori e dell’implacabile ispettore Ginko. La trama si snoda, rivelando una storia intricata e accattivante, in cui Diabolik, l’anti-eroe, ci offre un ritratto intimo e profondo delle sue origini, avvolto in un’aura che ricorda il “Conte di Montecristo” di Dumas.
La trilogia, e in particolare questo ultimo capitolo, svela la capacità dei Manetti di rimanere fedeli alle radici fumettistiche del personaggio, pur permettendo una trasformazione e un’adattamento rispettosi al medium cinematografico. Il ritmo, l’estetica e la narrazione sono stati curati con una dedizione che ha permesso ai personaggi di esprimersi in modo più caldo, dinamico e rischioso.
In “Diabolik Chi Sei?”, i personaggi, dalla banda dei rapinatori a Ginko, da Diabolik a Eva, si manifestano in una luce rinnovata, pronti a rivelare, rischiare e esplorare nuovi orizzonti emotivi e narrativi. Il film si rivela essere un esercizio magistrale di coerenza artistica e evoluzione cinematografica, un viaggio che celebra e omaggia la ricchezza del patrimonio cinematografico e fumettistico italiano.