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Festa del cinema, 4 giorno. Le donne dell’Iran, Pirandello di Placido e The Return con Juliette Binoche

Roma Italy - Juliette Binoche - THE RETURN - Festa del cinema 2024

foto: Riccardo Piccioli

Sabato 19 ottobre, la Festa del Cinema di Roma vivrà uno dei momenti più attesi di questa edizione con la Masterclass di Viggo Mortensen che, dopo aver ritirato il Premio alla Carriera incontrerà il pubblico alle ore 16 presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica. L’attore, regista e produttore ripercorrerà il suo straordinario percorso artistico, offrendo una rara occasione di approfondimento per tutti gli appassionati di cinema. Durante l’incontro, Mortensen parlerà anche della sua seconda esperienza dietro la macchina da presa con il film The Dead Don’t Hurt, presentato in anteprima proprio alla Festa.

La carriera di Viggo Mortensen è un lungo viaggio che parte dalla metà degli anni ’80, con gli esordi in film come Witness – Il testimone di Peter Weir, Carlito’s Way di Brian De Palma e Ritratto di signora di Jane Campion. Ma è negli anni Duemila che la sua notorietà esplode a livello internazionale, grazie alla sua interpretazione di Aragorn nella trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson. Quella performance iconica ha trasformato Mortensen in una star globale, apprezzata per la sua versatilità e il suo impegno nella costruzione di personaggi complessi e sfaccettati.

Negli anni più recenti, l’attore ha ricevuto candidature all’Oscar® per film come La promessa dell’assassino di David Cronenberg, Captain Fantastic di Matt Ross e Green Book di Peter Farrelly, consolidando la sua reputazione di attore eclettico e di talento. Ora, con The Dead Don’t Hurt, Mortensen esplora nuovamente il ruolo di regista, raccontando una storia intensa e drammatica che riflette la sua capacità di narrare con sensibilità e profondità.

Dopo la Masterclass di Mortensen, la Sala Sinopoli ospiterà altre due anteprime che promettono di catturare l’attenzione del pubblico. Alle ore 18 sarà presentato The Return di Uberto Pasolini, una rilettura moderna dell’Odissea, che riunisce sullo schermo Ralph Fiennes e Juliette Binoche, già celebri protagonisti de Il paziente inglese. La pellicola si distingue per il suo stile classico, che riesce a catturare la forza epica del mito attraverso uno sguardo intimo e dettagliato. Pasolini ha dichiarato di voler esplorare il ritorno a casa come metafora di una ricerca interiore, affidando ai volti espressivi di Fiennes e Binoche il compito di comunicare tutta la potenza emotiva del viaggio di Ulisse.

Alle ore 21, sarà invece il turno dell’anteprima di The Count of Monte Cristo, una nuova serie diretta da Bille August, vincitore di due Palme d’Oro e di un Oscar® per il miglior film straniero con Pelle alla conquista del mondo. La serie, che vede protagonisti Sam Claflin e Jeremy Irons, propone una nuova interpretazione dell’intramontabile eroe romantico creato da Alexandre Dumas, regalando al pubblico otto puntate che promettono colpi di scena e emozioni intense. Con più di venti versioni cinematografiche e televisive, questa nuova produzione punta a restituire tutta la tensione e la passione del romanzo originale, grazie alla sapiente regia di August.

Sempre tra gli eventi principali della giornata, alle ore 21.30 nella Sala Petrassi, verrà proiettato Eterno visionario, il film di Michele Placido che racconta la vita di Luigi Pirandello, dalle sue umili origini in Sicilia fino alla vittoria del Nobel per la letteratura nel 1934 a Stoccolma. Ispirandosi alla biografia Il gioco delle parti di Matteo Collura, Placido esplora la complessità di un artista che ha saputo cogliere le inquietudini dell’uomo moderno, trasformando le sue opere in specchi dell’identità frammentata del Novecento. Fabrizio Bentivoglio interpreta magistralmente Pirandello, donando al personaggio una profondità che rispecchia la sua lotta costante tra realtà e finzione, tra maschere e verità.

La giornata della Sala Petrassi si arricchisce anche con Libre di Mélanie Laurent, in programma alle ore 16.30. Il film racconta la storia vera di Bruno Sulak, un rapinatore gentiluomo paragonato ad Arsenio Lupin per la sua abilità di evitare spargimenti di sangue e sfidare la polizia con astuzia e charme. Lucas Bravo interpreta il protagonista, portando sullo schermo la vitalità e la voglia di libertà di un personaggio che è diventato un simbolo di ribellione nella Francia degli anni ’80.

Alle ore 19, sarà invece presentato Reading Lolita in Tehran di Eran Riklis, tratto dal bestseller di Azar Nafisi. Il film racconta la storia di una professoressa iraniana che, dopo la rivoluzione di Khomeini, decide di continuare a insegnare letteratura occidentale in segreto, riunendo sette delle sue studentesse in un gruppo di lettura clandestino. Un’opera che esplora temi di libertà e resistenza culturale, mettendo in luce l’importanza della bellezza e della cultura come strumenti di emancipazione.

Tra le proiezioni del Teatro Studio Gianni Borgna, alle 15.30 ci sarà La casa di tutti dei Manetti Bros, un cortometraggio che lancia un messaggio di speranza e solidarietà, girato all’interno della Basilica di San Pietro. Alle ore 17.30 seguirà Titanus 1904 di Giuseppe Rossi, un documentario che racconta la storia della famiglia Lombardo e della Titanus, una delle più importanti case di produzione cinematografica italiane e internazionali. Alle ore 20.30 sarà la volta di Querido Trópico di Ana Endara, che affronta temi delicati come la solitudine e i desideri inappagati, offrendo un ritratto intimo e toccante.

Il MAXXI proporrà tre proiezioni speciali, tra cui Estado de silencio di Santiago Maza, un documentario prodotto da Diego Luna e Gael García Bernal, che denuncia il terrore quotidiano vissuto dai giornalisti messicani. Al Teatro Olimpico, alle ore 21, ci sarà la nuova versione restaurata in 4K di Stop Making Sense dei Talking Heads, che verrà presentata con la partecipazione di Jerry Harrison e James Mockoski.