Giù il sipario, la festa è finita. Alte le adesioni di pubblico in piazza, alto il servizio di sicurezza che ha creato varchi controllati per l’accesso a Piazza di Porta San Giovanni presidiati dalle forze dell’ordine muniti di metal detector. Alta la sicurezza quindi, ma a tutto vantaggio di riduzione di pericoli ed ansie per l’appuntamento annuale musicale di Roma.
E le aspettative non sono state tradite con uno sforzo dei due presentatori, Camila Raznovich e Clementino, ma anche soprattutto da tutto lo staff invisibile, che hanno di fatto garantito 9 ore filate di evento davvero impegnative dal punto di vista organizzativo.
Grandi numeri dicevamo sia per quanto riguarda il pubblico che ha cantato e ballato senza soste anche dopo uno scroscio di pioggia nella parte terminale del concerto che di fatto ha inibito il potersi riposare sul prato, sia da parte degli artisti che di certo non si sono risparmiati sul palco alternandosi ed alternando stili ed armonie diffuse dai potenti altoparlanti in piazza e con dirette televisive e radiofoniche.
Tanti i messaggi sociali a partire dai presentatori: “Non vogliamo dimenticare Portella della Ginestra, dove 70 anni fa 11 persone vennero uccise perché manifestavano per i propri diritti. Non vogliamo dimenticare le mondine, che tra le prime lottarono per un salario più equo e dignitoso; non vogliamo dimenticare i lavoratori delle fabbriche, che ottennero le 40 ore lavorative e il sabato di riposo; non vogliamo dimenticare i giovani che lottano perché il precariato non sia una condizione immutabile; non vogliamo dimenticare la luce accesa sul caporalato; non vogliamo dimenticare chi oggi è qui con il diritto di lottare e il dovere di fare di questo Paese un Paese migliore”.
Ma anche gli artisti hanno voluto dare messaggi per una problematica che affligge sempre di più l’Italia con gli Après La Classe a cui hanno risposto il giovane gruppo Lo Stato Sociale al ministro Poletti che aveva invitato i giovani a preferire le partite di calcetto all’invio di curriculum. La band, sul palco del Concertone del Primo Maggio, canta “Mi sono rotto il cazzo”, indossando abiti strappati e lanciando palloni. “Se parlare di lavoro è difficile, parlare d’amore è impossibile. Se come dice Matteo Salvini, da una coppia omosessuale può crescere solo un ragazzo con handicap, è vero pure che da una coppia eterosessuale è cresciuto Matteo Salvini. Non c’è la formula esatta. Se qualcuno vi dice come dovete amare, non ascoltatelo. Amatevi come vi pare. Viva il primo maggio”. Lo Stato Sociale, dal palco del Concertone a Roma, dopo il ministro Poletti, passa all’attacco del leader della Lega Nord Matteo Salvini.
Messaggi sociali quindi importanti, messaggi la cui forza dirompente hanno accalorato il pubblico presente e non, con un’irruenza acerba ma efficace che hanno di fatto dato una connotazione politica e sociale all’intero evento.
Forti emozioni anche per i finalisti della selezione 1MNEXT che sono saliti sul palco davanti ad una folla di pubblico davvero importante (senza contare telespettatori e readiospettatori) e condiviso camerini con pietre miliari della musica nazionale ed internazionale giovani e veterani. Bravissimo anche in questo caso, come come tutta la gestione, il direttore di Palco che ha saputo anche tranquillizzare gli stati d’animo degli esordienti davvero tesi ed emozionati alla vista di tanto pubblico e tante bandiere in piazza.
Gli interventi si susseguono, come i messaggi di solidarietà, di storie di vita vissuta anche inerenti le recenti tragedie sismiche del contro Italia, così la musica scorre veloce, pochi brani per ogni artista per ottenere un caleidoscopio di stili, dal violino di Ara Malikian, passando per l’Orchestra di Salterello, ed alla musica Sahariana di Bombino, passando per la napoletanità di Teresa De Sio, Edoardo Bennato, passando al Rap di Rocco Hunt e Clementino, e per qualche attimo anche della presentatrice Camila Raznovich rimasta senza voce alla fine dell’evento, fino al Jazz di Giovanni Guidi al pianoforte, ed al cantautorialità di Levante, Brunori SAS, Ermal Meta, Francesco Gabbani senza contare le contaminazioni degli Editors, dei Planet Funk e davvero molti molti altri che hanno reso tutto l’evento vario.
Scopri assieme a noi tutte le nostre gallerie fotografiche del Concertone 2017
APRES LA CLASSE
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AMARCORD
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INCOMPRENSIBILE FC
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DORO GJAT
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BRASCHI
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ARA MALIKIAN
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ROCCO HUNT
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ORCHESTRA POPOLARE DEL SALTERELLO
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MIMMO CAVALLARO
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TERESA DE SIO
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GIOVANNI GUIDI
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MARINA REI
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LA RUA
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LEVANTE
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THE EDITORS
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LO STATO SOCIALE
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FRANCESCO GABBANI
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BRUNORI SAS
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ERMAL META
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EDOARDO BENNATO
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MALDESTRO
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FABRIZIO MORO