Ed a Roma sono tornati questa sera i Planet Funk al Centro Commerciale Porta di Roma per un ottimo concerto gratuito nella seconda settimana dell’evento Live.
Se lo sviluppo della tecnologia e dell’elettronica sembra correre sempre di più al punto da pensare che ieri è già tardi, la musica elettronica dei planet funk sembra talmente attuale da non riuscire a comprendere che alcuni successi presentati a Porta di Roma siano stati scritti diciassette anni fa. Un rock elettronico quindi che ben si miscela alla musica dance e che ha portato sulla piazzetta davvero tante persone.
La bellezza del Live di Porta di Roma è che nelle serate, gli stili si alternano, dalla musica cantautoriale, alla musica elettronica fino ai diversi generi degli appuntamenti che sono programmati per questa bellisima stagione romana.
Ma gli appassionati dei Planet Funk sono tutti qui radunati, e di pubblico ce ne è davvero tanto radunato ordinatamente sotto al palco a cantare i ventuno brani proposto in questo Live tratti dai loro 5 album pubblicati, ma soprattutto in attesa del prossimo la cui uscita è prevista proprio per il 2017.
Ed eccoli i nostri beniamini sul palco, con una scenografia geometrica, spigolosa, con alcuni strumentisti incastonati nei moduli che la compongono quasi fossero gabbie dalle quali far evadere prepotentemente ritmo e suoni per raggiungere i frontmen che si alternano sapientemente al microfono e quindi tutto il pubblico. La band che nel tempo ha collaborato musicalmente con Dan Black dei Servant, Jim Kerr dei Simple Minds, ma anche tanti artisti italiano come Jovanotti, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, tutte voci presenti negli album dei Planet Funk.
E si alternano i brani sul palco su questra struttura modulare che diventa videowall, su cui scorrono immagini in prospettiva, una struttura a cubi minimalista e teatrale quando è spenta, in cui con un po’ di fantasia si intrevede l’intreccio delle lettere P ed F le iniziali di Planet Funk, ma che espande l’orizzonte degli occhi quando le immagini scorrono creando un effetto davvero gradevole in cui i musicisti quindi sembrano essere circondati da cornici luminose.
Ed i brani scorrono sul palco, con i maggiori successi iniziando proprio da we people, brano del 2015 a sostegno di Save the Children passando per Another Sunrise, Non Stop, fino a giungere all’ultimo bis di Who Said.
Musica elettronica, ma non sono, contaminazioni lisergiche con refrain e riff incisivi, dance ed a volte musicalità che riportano alla musica dark dei cure, fino a giungere, anche se alla lontana ed in modo più raffinato, a sonorità in parte vicine al punk emiliano dei CCCP.
La partecipazione del pubblico sembra non subire deflessioni con il passare dei brani, in un crescendo di successi proposti, cantando e ballando fino nelle file più arretrate e dietro il loggione al piano superiore della terrazza.
Insomma, una ottima prova per gli artisti ed ancora una volta un’ottima scelta da parte dell’organizzazione del palinsesto da parte del Centro Commerciale di Porta di Roma.
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SetList:
We people
Revelation
Lemonade
The End
Stop Me
Evertday
I Can Change
Inside All The People
Believe
World’s End
Static
Non Stop
The switch
Paraffin
All Men’s Land
Another Sunrise
Chase the Sun
It’s Your Time
Peak
These Boots Are made for Walkin’
Who said