Con il suo debutto alla regia nel film “Volare”, presentato in anteprima durante la Festa del Cinema di Roma 2023, Margherita Buy ha consolidato il proprio posto non solo davanti alla macchina da presa, ma ora anche dietro di essa. La pellicola, attesa con interesse dai cinefili e pianificata per approdare nelle sale nel 2024, è il risultato di un’audace impresa che vede l’attrice rivestire molteplici ruoli, sia letteralmente che figurativamente.
“Volare” si annuncia come un viaggio interiore nel panorama delle (tragi)commedie moderne, dove le insegne del coraggio, dell’autoscoperta e dell’autoironia brillano con luce propria. La Buy, in questa opera prima, si allontana dalla tradizione narrativa classica per esplorare la fobia del volare, un tema che, nonostante la sua apparente specificità, risuona universale nella sua essenza.
Nel cuore della storia troviamo Anna Bettini, soprannominata AnnaBì, un personaggio che Margherita Buy incarna con una maturità interpretativa che è frutto di anni di riflessioni sul mestiere dell’attore. La protagonista, rinomata per le sue interpretazioni televisive in cui spesso si ritrova a comandare le forze della Guardia di Finanza, deve confrontarsi con un paradosso: la sua incapacità di volare, sia nel senso fisico che metaforico del termine, limita la sua vita e la sua carriera.
Il nucleo narrativo del film si espande quando la figlia di AnnaBì, Serena (Caterina De Angelis, nella realtà figlia di Buy), ottiene un posto alla prestigiosa Stanford University, un evento che segna un punto di svolta per entrambe. La necessità di Serena di trasferirsi in California e la prospettiva di un impegno cinematografico in Corea costringono la protagonista a confrontarsi con la sua paura di volare, una metafora potente della sua crescita personale.
La sceneggiatura, costruita con la collaborazione di Doriana Leondeff e Antonio Leotti, tesse una trama che va ben oltre la semplice storia di una fobia da superare. Il film presenta un caleidoscopio di personaggi che accompagnano AnnaBì in questa sua avventura psicologica: dal dentista amorevole (Roberto De Francesco) alla misteriosa Euridice Axen, dalla psicologa illuminata (Vanessa Compagnucci) al pilota pragmatico (Francesco Colella), ciascuno di loro rappresenta una faccia diversa dell’umanità e delle sue paure.
La critica cinematografica, rappresentata da un personaggio ostile (Pietro Ragusa), serve come contrappunto alla narrazione principale, fornendo uno sguardo a volte caustico ma necessario sul mondo del cinema, che la Buy non esita a esaminare con occhio critico e scherzoso.
L’approccio alla regia di Buy è segnato da una sobrietà che privilegia la storia e i personaggi piuttosto che l’esercizio stilistico fine a se stesso. Questo non sminuisce, tuttavia, la qualità visiva del film, che gioca sapientemente con generi cinematografici come il thriller e l’horror per sottolineare il tema della paura.
Nella sua opera prima, Margherita Buy non solo si mette in gioco, esplorando una nuova faccia della sua arte, ma rende anche un omaggio affettuoso e profondo al mondo della maternità e alla figura della donna in ogni sua dimensione. “Volare” si configura, allora, come una dedica alle future generazioni, un incoraggiamento a guardare oltre le proprie insicurezze, a superare gli ostacoli che sembrano insormontabili e, infine, a spiccare il volo verso nuovi orizzonti.