Dopo anni di alti e bassi, Ghali – icona del rap italiano e innovatore culturale – è tornato a riempire i palazzetti e a conquistare il pubblico con un tour unico e carico di significato. Dopo il tour del 2018, conclusosi con qualche difficoltà e con l’impressione di uno spettacolo che non rendeva giustizia al suo talento, il 2024 segna una vera e propria rinascita. Da Sanremo a concerti sold out, Ghali ha ritrovato il suo posto al centro del panorama musicale italiano. Lo dimostra il concerto romano, in un Palazzo dello Sport sold out in cui Ghali Amdouni, nato a Milano da genitori tunisini, ha usato la sua musica come piattaforma per esplorare e celebrare l’identità multiculturale. Questa formula ha portato alla ribalta un’idea di rap e trap italiana che si allontana dai cliché e riscrive la narrativa di genere.
Il suo ultimo tour nei palasport nel 2018 è stato un’esperienza fondamentale, ma anche sfidante. La scelta di Ghali di rimanere autentico, fuori dai meccanismi tradizionali di promozione, ha causato qualche difficoltà, con concerti in cui si sono visti posti vuoti e spettacoli non sempre all’altezza delle aspettative. In questo momento, sembrava che Ghali avesse perso quel “tocco magico” che lo aveva reso un fenomeno tra i giovani e un innovatore musicale. Wily Wily e Cara Italia avevano segnato la sua ascesa, ma il pubblico sembrava aver cambiato aspettative, lasciando Ghali in una fase di ricalibrazione.
L’apparizione di Ghali al Festival di Sanremo ha segnato l’inizio di una nuova fase artistica. Con il brano Casa mia, ha presentato un inno di pace, mostrando una maturità e una visione che ha sorpreso molti. Sanremo ha offerto una vetrina in cui Ghali ha potuto comunicare non solo come artista, ma anche come portavoce di messaggi di inclusione e di resistenza. Durante l’esibizione, Ghali ha esposto il messaggio “Stop al genocidio a Gaza,” posizionandosi chiaramente su tematiche sociali e politiche cruciali, un coraggio che raramente si vede tra le popstar italiane.
Diversamente da molti altri artisti della sua generazione, Ghali non ha paura di schierarsi. Le sue esibizioni dal vivo sono cariche di messaggi di solidarietà e speranza, ma anche di denuncia sociale. La sua scelta di portare sul palco un personaggio come l’alieno Rich Ciolino, diventato un simbolo del tour, e di sventolare la bandiera palestinese, ha attirato non poche polemiche e presunti tentativi di “censura”. Ghali continua a usare la sua voce per cause che sente vicine, come i diritti dei migranti e la pace in Palestina, elementi che ne rafforzano l’autenticità agli occhi del pubblico.
Casa mia, uno dei brani simbolo del rilancio di Ghali, è diventato rapidamente un successo da triplo disco di platino. La canzone affronta temi universali come la pace e la famiglia, trovando risonanza tra un pubblico ampio. È una canzone che riflette anche l’amore di Ghali per l’Italia, un sentimento che lo ha portato a dichiararsi “orgogliosamente italiano.”
Uno dei momenti più memorabili del nuovo percorso di Ghali è stata la sua reinterpretazione del classico di Toto Cutugno, L’italiano. In un’epoca in cui le identità si intrecciano e si mescolano, questa cover è stata un modo per Ghali di riaffermare la sua italianità e di ricollegarsi ai valori di “Cara Italia.” Ghali dichiara apertamente che la nuova Italia è rappresentata dai suoi concerti, dove giovani di origini diverse si uniscono per celebrare un senso di appartenenza condiviso.
Nel suo nuovo tour, Ghali porta sul palco uno spettacolo all’avanguardia, con visual immersivi e scenografie mozzafiato. La scelta del tema desertico, con dune di sabbia e sfondi dinamici, trasporta il pubblico in un viaggio che unisce elementi simbolici e artistici. Ogni brano è accompagnato da visual che raccontano storie significative, come nel caso di Banya, dove Ghali rende omaggio ai migranti e alle loro difficoltà. Questo approccio trasforma ogni esibizione in un’esperienza emotiva che va oltre la musica.
Con un pubblico ormai più ampio e una presenza scenica consolidata, Ghali si riafferma come una popstar che non teme di confrontarsi con questioni attuali, creando musica che unisce suoni, immagini e messaggi in un linguaggio universale. Bentornato Ghali.