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Nuovo Olimpo: un melodramma Ozpetekiano che gioca con il tempo e il desiderio

Red Carpet Nuovo Olimpo con Alvise Rigo, Andrea Di Luigi, Aurora Giovinazzo, Damiano Gavino, Ferzan Ozpetek, Festa dei cinema di Roma, Giancarlo Commare, Gianni Romoli, Greta Scarano, Jasmine Trinca, Luisa Ranieri, Nuovo Olimpo, Red Carpet, Tilde Corsi, Tinny Andreatta

 

S’incide profondamente nel tessuto cinematografico italiano il nuovo film di Ferzan Ozpetek, “Nuovo Olimpo”, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma. Con una trama che spazia attraverso i decenni, il film si focalizza sull’aspetto elusivo ma eterno dell’amore, uno che è impossibile ma infinitamente persistente nel tempo.

Tutto ha inizio negli anni ’70, in un cinema chiamato Nuovo Olimpo. Qui, due giovani uomini si incontrano e, in un impulso di giovinezza e passione, si innamorano. Uno è un aspirante regista, l’altro è in viaggio per diventare medico. Il contesto sociale e temporale dell’epoca rende il loro amore non solo complicato ma quasi impraticabile, alimentando così la narrazione melodrammatica di Ozpetek.

Accanto ai protagonisti, spiccano due figure femminili: la cassiera del cinema, Titti (interpretata da una quasi irriconoscibile Luisa Ranieri) e Alice, l’amica del cuore. Entrambe sono non solo testimoni ma anche complici di questo amore complicato, rendendo più profondo il contesto emotivo.

La potenza del film risiede nella sua capacità di saltare nel tempo, mostrando come la passione resista nonostante gli ostacoli della vita e delle circostanze. Arriviamo a vedere i due uomini in età avanzata, con carriere e relazioni consolidate, ma il fuoco dell’amore giovanile rimane inestinguibile.

Ozpetek, noto per la sua capacità di miscelare desiderio e tempo, sfuma anche nel film alcune massime maliziose e autobiografiche, particolarmente attraverso il suo protagonista-regista, offrendo un quadro sincero della complicazione degli affetti umani nel corso del tempo.

Il film non è senza i suoi difetti. Alcuni personaggi secondari e subplot risultano poco focalizzati, rendendo certi momenti del film meno credibili. Tuttavia, l’abilità di Ozpetek di catturare l’essenza fuggevole ma persistente dell’amore rende “Nuovo Olimpo” un contributo significativo al cinema italiano contemporaneo.

“Nuovo Olimpo” solleva una domanda potente: può l’amore impossibile sopravvivere all’usura del tempo e alle complessità della vita? Ozpetek non offre risposte semplici, ma con questo film ci dà uno sguardo profondo e spesso toccante su come la passione e il desidero possano resistere, anche quando tutto sembra andare contro. Il film si configura, quindi, come una meditazione visiva e emotiva su ciò che significa amare contro ogni probabilità, un tema universale che risona attraverso le barriere di tempo e spazio.