Ieri sera a Largo Ravizza, nel cinema all’aperto allestito grazie al progetto Estate Romana, è stato proiettato Rapito, il nuovo film di Marco Bellocchio, con la presenza e l’introduzione del regista.
Dopo il David di Donatello per Esterno Notte, ancora incetta di premi per il film del nativo di Piacenza: Nastro d’argento per Miglior film e Miglior regia, poi Migliore attrice protagonista a Barbara Ronchi, e Migliore attore non protagonista a Paolo Pierobon.
La pellicola si basa sul caso Mortara, vicenda significativa accaduta nella Bologna ottocentesca: pare che un bambino appartenente ad una famiglia ebrea sia stato battezzato da qualcuno, all’età dei sei anni. Il bimbo non può più vivere con la sua famiglia di appartenenza. Viene prelevato e portato a Roma, nella Casa dei Catecumeni, l’apposito collegio per figli di ebrei convertiti.
Il film è stato girato tra la seconda metà del 2022 e l’inizio dell’anno corrente. Nel capoluogo emiliano sono state effettuate solo poche riprese, per la gran parte avvenute invece a Roccabianca, nella bassa parmense, ed a Sabbioneta, in provincia di Mantova.
“Ho voluto raccontare la storia di un singolo all’interno di una vicenda nazionale, l’Unità d’Italia. Il caso Mortara divenne famoso: accelerò la fine del potere temporale del papa”. Così Bellocchio riguardo l’eziologia della pellicola.
Quanta realtà? Quanta finzione? Questa la risposta del regista. “Quasi tutti i fatti sono veri. Poi in alcuni casi c’è uno scatto in cui perdiamo il rapporto con il realismo, però manteniamo significati importanti per raccontare il film”.
Al termine della presentazione, uno spoiler inevitabile da parte dell’autore del film: “Edgardo (il protagonista rapito) deciderà di restare cattolico nonostante tutto, una decisione interpretabile sotto diverse prospettive”.
Premiate, come detto, le performance di Paolo Pierobon e Barbara Ronchi, bravissima attrice arrivata relativamente tardi sul grande schermo, che dopo un decennio di carriera sta raccogliendo grandissime soddisfazioni (vedasi il fresco David alla miglior attrice protagonista per Settembre). Molto bene anche Fausto Russo Alesi, capace dare spessore al dolore del complesso, dubbioso e a tratti sveviano padre di Edgardo Mortara
Infine, convincente l’Edgardo adolescente, interpretato da Leonardo Maltese. Non facile confrontarsi con l’interpretazione di un personaggio che attua una scelta così particolare e riuscire a mantenere l’equilibrio, svelandone le diverse sfaccettature.