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#Spettacolo #Teatro

“Streghe da Marciapiede”: al Teatro Vittoria un noir al femminile tra mistero, dolore e ironia

Dal 15 al 20 aprile 2025, il Teatro Vittoria di Roma si trasformerà in un palcoscenico denso di suggestioni noir e ironia graffiante con “Streghe da Marciapiede”, una black-comedy teatrale che vede protagoniste Luisa Amatucci, Miriam Candurro, Antonella Prisco e Gina Amarante, attrici amatissime dal pubblico per i loro ruoli nella longeva soap “Un Posto al Sole”, affiancate da Peppe Romano e dirette da Stefano Amatucci, regista storico della celebre serie di Rai3.

Questo progetto nasce proprio dal legame umano e professionale consolidato sul set della fiction partenopea, ma si affranca con decisione dal piccolo schermo per esplorare territori nuovi e più profondi, in bilico tra dramma, introspezione psicologica e una tagliente vena di umorismo nero.

La trama di Streghe da Marciapiede si sviluppa in un’atmosfera tesa e ambigua: quattro prostitute vengono accusate dell’omicidio di un giovane uomo, ritrovato morto nella loro abitazione. L’episodio, tutt’altro che lineare, innesca una serie di confessioni, ricordi e verità frammentate che si rincorrono tra flashback e interrogatori, tracciando un percorso tortuoso tra passato e presente.

Le protagoniste – Alba, Gina, Tuna e Morena – sono donne profondamente diverse, segnate da traumi, illusioni e ferite mai rimarginate. Il misterioso giovane, un personaggio indefinibile e simbolico, fa irruzione nelle loro vite come un angelo caduto, un catalizzatore che smuove abissi interiori e genera conflitto. L’interazione con lui rivela tensioni psicologiche che sfiorano il soprannaturale, fino a insinuare il dubbio: e se queste donne fossero davvero delle streghe?

Dietro la maschera della commedia nera si cela un affresco potente e disturbante sull’universo femminile e sulle sue molteplici forme di sopravvivenza in un mondo spesso violento e predatorio. Ogni personaggio incarna un’umanità ferita ma capace di resistenza, portando in scena non solo il vissuto personale, ma anche un’intera gamma di sentimenti collettivi: maternità negata, abuso, disillusione, desiderio di riscatto.

L’indagine si fa così viaggio psicanalitico e sociale, dove la verità viene piegata, reinventata, usata come scudo o arma, fino a confondere lo stesso ispettore incaricato del caso, travolto dal vortice di suggestioni, manipolazioni e inquietanti allusioni esoteriche. La sua razionalità vacilla e ciò che resta è solo una fitta nebbia tra colpa e innocenza, realtà e superstizione.

Lontane dai personaggi televisivi che le hanno rese popolari, le interpreti di Streghe da Marciapiede affrontano qui ruoli complessi, stratificati, emotivamente esposti, dimostrando una versatilità attoriale di rara intensità. La regia di Stefano Amatucci guida con maestria la narrazione, sapendo dosare ironia e tensione, sospensione e realismo, in un gioco scenico raffinato che coinvolge e disorienta.

Il testo, denso di riferimenti psicologici e simbolici, si presta a una lettura a più livelli, dove il noir si intreccia con il dramma esistenziale e l’indagine si trasforma in specchio oscuro delle dinamiche umane più profonde.

Un’occasione unica per ritrovare alcune delle interpreti più amate della TV in una veste nuova, sorprendente e potente.

L’appuntamento è quindi al Teatro Vittoria, dal 15 al 20 aprile 2025: sei serate per lasciarsi trasportare in un mondo sospeso tra realtà e incubo, tra risata e brivido. E scoprire che, forse, le streghe siamo tutte e tutti noi, quando scegliamo di sopravvivere raccontando la nostra verità.