L’11 aprile, al Teatro Ghione di Roma, va in scena “Io vergine, tu pesci?”, il nuovo spettacolo scritto e interpretato da Giuseppe Sorgi, che porta sul palco una riflessione ironica, dissacrante e sorprendentemente lucida sull’amore e l’astrologia, un connubio tanto affascinante quanto, spesso, banalizzato.
In questo monologo brillante, Sorgi smonta i cliché romantici con intelligenza e sarcasmo, raccontando l’universo zodiacale come non lo abbiamo mai visto: niente frasi da cioccolatino, nessun sentimentalismo sdolcinato, ma piuttosto dodici segni trasformati in altrettanti archetipi comici, specchi deformanti che riflettono le nostre manie, i nostri autoinganni e le piccole grandi nevrosi sentimentali.
Lo spettacolo è un viaggio tra le dinamiche amorose viste attraverso la lente dello zodiaco, ma senza pretendere verità assolute o ricette per la felicità. È una commedia che gioca con la forma del cabaret e del teatro di parola, mescolando astrologia, psicologia pop e riferimenti inaspettati, come quello a Miss Marple, la celebre detective creata da Agatha Christie, simbolo di un intuito femminile acuto e implacabile.
«Non aspettatevi oroscopi d’amore o compatibilità astrali – spiega Sorgi – ma uno sguardo ironico e un po’ spietato su come spesso, dietro un “sei dei pesci, allora sei sensibile”, si nasconda la nostra incapacità di capire davvero l’altro… o noi stessi».
Con una scrittura tagliente ma mai cinica, l’autore e attore costruisce uno spettacolo leggero, ma tutt’altro che superficiale, capace di far ridere il pubblico e, al contempo, di fargli fare i conti con le proprie insicurezze, le scelte sbagliate, le aspettative proiettate e i sogni rimasti a metà. Un’indagine esilarante sui legami umani, sull’incomprensione e sulla necessità (talvolta disperata) di trovare senso anche nell’amore.
“Io vergine, tu pesci?” non è uno spettacolo sull’astrologia: è uno spettacolo sulle persone, sulle maschere che indossiamo e sui copioni che recitiamo, spesso senza accorgercene. Con una messa in scena essenziale e un ritmo serrato, Giuseppe Sorgi porta in scena uno specchio comico delle relazioni, dove ogni segno diventa un pretesto per ridere – e riflettere – di noi.
Appuntamento allora venerdì 11 aprile al Teatro Ghione per un’ora e mezza di risate intelligenti e piccole, grandi verità sentimentali.