I turni di qualifica della durata di 4 minuti ognuno delineano la griglia di partenza per il gran premio di Roma.
Le nuvole minacciose con qualche goccia di pioggia hanno coperto il tracciato rispetto alle prove libere di questa mattina in cui il pur tenue sole ha scaldato ulteriormente l’asfalto. I gruppi di qualifica, sei vetture per ogni turno hanno cambiato la gommatura della pista tra il primo e l’ultimo gruppo. Gommatura che consente ovviamente un miglior grip sull’asfalto cittadino.
I piloti hanno comunque dato il tutto per tutto in queste sessioni, sfiorando come sempre ad ogni curva i blocchi di cemento a grande velocità. Muri che spesso vengono colpiti specialmente in ingresso del tunnel dove i bandoni pubblicitari vengono letteralmente scartavetrati dalle vetture che continuano a correre con i manifesti attaccati sulle fiancate.
Purtroppo senza alcun tempo lo svizzero Edoardo Mortara del Rokit Venturi acing e Oliver Turvey del Team Nio 333.
I primi sei con il miglior tempo di classifica nelle qualifiche si contendono la Super Pole, ovvero il gruppo finalista per la conquista della prima posizione di partenza. Una vettura alla volta in pista alla ricerca del miglior tempo.
E Rowland, ultimo pilota a partire nel suo turno di super pole il passaggio stretto sui muri lo paga caro, pochissimi metri prima del traguardo: un doppio appoggio sul muro gli consente comunque di posizionarsi in terza posizione, con la sospensione danneggiata e gomma posteriore forata che lo fanno fermare dopo la bandiera a scacchi sotto il passaggio del tunnel sul percorso per rientrare ai box.
La pole position va a Steffel Vandoorne della Mercedes-Benz EQ con il tempo di 1:38.484. Dietro di lui André Lotterer Team Tag Heuer Porsche con il tempo di 1:38.651 staccato di 167 millesimi.
Seconda fila di partenza composta da Oliver Rownland del team Nissan E.Dams con il tempo di 1:38.889 e Lucas Di Grassi su Audi Sport ABT Schaeffler staccato di 419 millesimi dalla pole.
Terza fila Jean Eric Vergne del team DS Techeetah con il tempo di 1:38.947 affiancato da Maximilian Guenther della BMW I Andretti Motorsport, l’ulico pilota tra i primi sei a superare il tempo di 1:39, un secondo e 267 millesimi da Vandoorne.