Nell’ultima giornata dedicata alla prova a squadre di fioretto maschile, l’Italia del CT Stefano Cerioni sale sul secondo gradino del podio con Filippo Macchi, Tommaso Marini, Guillaume Bianchi e Alessio Foconi, arrendendosi soltanto in finale al Giappone con il punteggio di 45-36. Ma anche i fiorettisti azzurri escono tra i meritatissimi applausi del pubblico del Grand Palais.
È stata una cavalcata fantastica ed entusiasmante quella del team italiano, sotto gli occhi – tra gli altri – dei Ministri per lo sport Andrea Abodi e dell’economia Giancarlo Giorgetti, oltre che del Presidente del CONI, Giovanni Malagò, e del Capo missione Carlo Mornati. La prova super è iniziata con il successo all’esordio contro la Polonia nei quarti di finale, sancito dal punteggio di 45-39. Gli azzurri, dopo un inizio favorevole ai polacchi, assalto dopo assalto hanno iniziato a prendere il comando del punteggio, blindando la vittoria poi nell’ultimo giro di incontri e conquistando così un posto tra le prime quattro.
Spettacolare e vibrante è stata la semifinale con la Nazionale degli Stati Uniti, battuta per 45-38 dalla squadra italiana al tramonto di un match perfetto. Gli azzurri già dalla quarta frazione hanno indirizzato l’assalto con autorità e imposto il proprio ritmo, allungando nella parte finale della sfida senza concedere nulla a Massialas & Co., con una prestazione di qualità e carattere.
Si è fermata solo in finale la corsa del quartetto azzurro. Nel match valido per l’oro, gli azzurri hanno lottato fino alla fine ma sono usciti battuti contro il Giappone (squadra numero 1 del mondo) con il punteggio di 45-36, conquistando una grande medaglia d’argento, che per il team di Stefano Cerioni segna la chiusura di un triennio di altissimo livello.
A parlare per primo è stato il romano Guillaume Bianchi: “Un argento olimpico che brilla. La medaglia a squadre mancava da 12 anni e siamo molto contenti. Non è un oro perso ma un argento guadagnato. Dobbiamo essere contenti del nostro lavoro e di quello che ci siamo portati a casa. Siamo sempre stati nel match, i giapponesi sono scappati solo alla fine. Sono stati più bravi di noi e non c’è niente da dire”.
Felice anche Tommaso Marini: “Questa serata mi ha riconciliato con l’Olimpiade. All’individuale sono arrivato con l’ansia che non sono abituato a gestire. Sono molto contento però della giornata di oggi e di come ho tirato. Torno a casa felice con una medaglia olimpica. Grazie al nostro CT Stefano Cerioni è tornata una medaglia a squadre dopo 12 anni. Ci ha guidato con straordinario entusiasmo e con la sua grinta da numero uno. Un ringraziamento a lui e al suo lavoro per questa grande squadra”.
Torna in Italia con due medaglie d’argento Filippo Macchi, che hanno due sapori diversi: “Non butto via nessuna delle due medaglie anche se questa ha un sapore totalmente diverso. La prima non l’ho apprezzata da subito e sapete perché. Questa invece è di noi quattro e di Daniele Garozzo che tutti sapete perché non è qui. Abbiamo fatto un grande lavoro con il CT Stefano Cerioni. Sì, volendo fare un paragone calcistico lui è l’Ancelotti della scherma. Ho avuto un problema al braccio e da diversi giorni ho dolore. Non ho ancora fatto gli esami e non so cosa ho ma i miei compagni mi hanno sempre supportato”.
Al posto di Filippo Macchi in finale contro il Giappone è entrato Alessio Foconi: “A caldo sembra una medaglia dal sapore strano perché avrei voluto fare molto di più al momento del mio ingresso. Ma ringrazio i miei compagni per oggi e per tutto il percorso. Una grande squadra”.