Ideato e progettato nel 1956 dall’architetto Annibale Vitellozzi e dall’ingegner Pier Luigi Nervi, il palazzetto dello sport ha scritto pagine importanti nella storia sportiva della Capitale. Nato come prototipo di palazzo dello sport di media grandezza ed economico, una struttura in ferrocemento tale da costituire un modello da replicare nell città italiane, solo successivamente rientra tra le opere olimpiche per le Olimpiadi di Roma del 1960, di cui diventa ben presto uno dei simboli più noti.
Il Palazzetto dello sport con il tempo è stato il tempio della pallavolo, della boxe, del sollevamento pesi e del basket dopo il passaggio dal palazzo dello sport dell’Eur, dei campionati regionali di Kickboxing in tempi più recenti, fino al progressivo abbandono dovuto ad uno stop per lavori di adeguamento nel 2018. Lavori che non sono mai iniziati proprio dalla stessa amministrazione che ne aveva decretato la chiusura per un tempo inizialmente preventivato di due anni.
Ed è così che la ‘tartaruga’, come viene affettuosamente chiamato dai romani proprio per quella copertura che Nervi realizzò nel 1957 e consacrato come opera d’arte dalla stampa di settore internazionale, rimane in uno stato di abbandono che progressivamente, anche a causa di atti vandalici, che sembra quasi fare il paio con il poco distante stadio Flaminio ormai da anni abbandonato.
Finalmente da pochi giorni un bando per la sua riqualificazione sembra porre la parola fine a questo stato inerziale.
La gara, per un importo totale previsto di 2.577.331,60 euro, si svolgerà con una procedura telematica. Tra i lavori di ammodernamento previsti ci saranno interventi di risanamento e di adeguamento a norma che interesseranno gli ambienti interni con la riqualificazione totale dell’area: dagli spazi da gioco agli ambienti degli spogliatoi e il ripristino della funzionalità dei due servoscale per disabili.
Ed ancora, una nuova distribuzione funzionale interna con la ristrutturazione degli ambienti spogliatoi e adeguamento normativo dei blocchi bagni, riqualificazione zona vip, realizzazione di un presidio medico per la zona spettatori, realizzazione di due locali ad uso ufficio con relativi servizi oltre al rifacimento della pavimentazione dell’area per l’attività sportiva danneggiata e dell’impermeabilizzazione della copertura e della zona balaustra esterna. Per finire anche il rifacimento dell’impianto elettrico, di illuminazione e di climatizzazione.
Speriamo che presto il Palazzetto dello Sport di Roma, ribattezzato in tempi recenti come Palatiziano, possa dare il via a questo quadrante che comprende anche le strutture dello Stadio Flaminio, del Museo MAXXI e del Guido Reni District ed aggiungersi così ad opere estremamente funzionali ed apprezzate come il vicino Auditorium Parco della Musica.