Una splendida giornata di sole fa da cornice ideale allo Sheraton Hotel per la conferenza stampa pre-gara del 37° Golden Gala Pietro Mennea di Roma.
I big della quarta tappa del circuito IAAF Diamond League, tutti presenti, sono stati introdotti dal presidente della Federazione Italiana Atletica Leggera Alfio Giomi e dal direttore dell’evento Luigi D’Onofrio.
Il presidente Giomi afferma “Il Golden Gala si conferma come uno dei meeting più importanti al mondo e quest’anno si svolge nel trentesimo anniversario dei Mondiali di Roma. Arriva al culmine di sei giorni di atletica, declinata attraverso tutti i suoi aspetti che riguardano il sociale e vanno al di là della manifestazione internazionale. La Runfest ha mostrato tutte le facce di questo sport, grazie anche a Radio Rai che ha allestito uno studio al suo interno e ci fa capire come l’atletica sia ancora capace di raggiungere milioni di persone, senza dimenticare le tre ore di diretta tv per il meeting. Tutti gli eventi di questa settimana, con il supporto del Coni, sono al Foro Italico che è un parco olimpico unico al mondo, perché non è provvisorio e ad esempio ieri ha accolto una sorta di trail, per scoprire tutte le sue bellezze. Nel meeting intitolato a Pietro Mennea, e nello stadio Olimpico che ha visto il successo olimpico sui 200 metri di Livio Berruti, ci saranno tanti giovani in tribuna come i compagni di classe del velocista azzurro Filippo Tortu, per quella che lui ha chiamato la “curva Tortu”. E poi 50 ragazzi di Amatrice saranno ospiti del Golden Gala per un’iniziativa delle Fiamme Gialle, che li accoglierà a Castelporziano, e sostenuta dalla FIDAL, che dimostra l’attenzione del mondo dell’atletica alle necessità del territorio. Un’occasione particolare sarà la consegna del premio Bruno Zauli a uno sportivo particolarmente meritevole, il judoka Fabio Basile medaglia d’oro a Rio, e l’atleta Gianmarco Tamberi, campione mondiale indoor ed europeo di salto in alto”.
Il meeting director, Luigi D?Onofrio, a proposito di diamond league, afferma: “Siamo arrivati alla 37esima edizione, il Golden Gala Pietro Mennea resta punta di diamante per l’atletica italiana, rappresentando anche quest’anno la prima tappa europea della IAAF Diamond League, circuito di meeting nel quale noi organizzatori siamo tutti impegnati nel cercare soluzioni tecniche e regolamentari che aumentino l’interesse del pubblico. Sono rappresentate 55 nazioni da tutti i continenti e sottolineano l’importanza della manifestazione, con un livello in linea con quanto annunciato in precedenti occasioni, anche se purtroppo hanno rinunciato 2 o 3 atleti top. Tra le gare di interesse occhio ai concorsi, con la presenza di tutti i medagliati di Rio 2016, poi naturalmente ci sono i 200 metri, con l’azzurro Filippo Tortu opposto a diversi atleti di valore mondiale, a cominciare da Andre De Grasse e Christophe Lemaitre. Ci sarà quindi la gara dei 5000 femminili, con Genzebe Dibaba e Hellen Obiri ad inseguire il ritmo della migliore prestazione dell’anno. Ci aspettiamo per domani sera un gran pubblico, l’affluenza è in linea con quella dello scorso anno a giudicare dai segnali che abbiamo. A tal proposito con sommo piacere possiamo dire che la Tribuna Tevere è quasi sold out, pertanto abbiamo deciso eccezionalmente di vendere a prezzi ribassati gli altri settori più costosi, in modo di accontentare tutti gli appassionati”.
Attesissimo quindi nei 200 metri il debutto del diciannovenne Filippo Tortu nello stadio Olimpico domani, ma oggi è stato lui il vero mattatore della conferenza stampa con un divertente scambio di battute con gli avversari di domani, il canadese Andre De Grasse, il francese Christophe Lemaitre e l’olandese Dafne Schippers. L’obiettivo è quello di abbattere il muro dei 20″50 anche se il direttore tecnico Locatelli si attesta su tempi lievemente più bassi di 10 o 20 centesimi. Le parele di Filippo: “Un’emozione straordinaria, perché avrò la fortuna di gareggiare contro avversari di calibro mondiale e cercherò di arrivare vicino a loro. Correrò i 200 metri a due anni dall’ultima volta, ho avuto buoni riscontri in allenamento e sono fiducioso. Domani entrerò in pista per andare il più veloce possibile. Non ho bene in mente il tempo che potrò fare, ma l’obiettivo è scendere sotto 20.50 e provare a strappare un pass per i Mondiali di Londra. Potrebbe essere benaugurante il nome di questa sala, che si chiama Savona. Infatti in quella città pochi giorni fa ho realizzato il primato personale sui 100 metri per il secondo anno di fila e spero che porterà fortuna. Ho sempre pensato che il record italiano juniores, 20.28 di Andrew Howe, fosse uno dei più straordinari risultati dell’atletica italiana. Avvicinarlo significherebbe ottenere un grossa prestazione e se poi arriva anche un record italiano, sarò contento. Per me Livio Berruti e Pietro Mennea non sono soltanto un ricordo, perché ho avuto la fortuna di conoscerli entrambi. A Roma correrò sulla loro distanza: Livio ha vinto qui le Olimpiadi, mentre il Golden Gala porta il nome di Pietro e mi sento un po’ legato a loro. Essere associato a due grandi atleti, che rappresentano la storia della velocità italiana, non mi mette pressione, ma riempie solo il cuore di gioia”.
“Un’emozione straordinaria, perché avrò la fortuna di gareggiare contro avversari di calibro mondiale e cercherò di arrivare vicino a loro. Correrò i 200 metri a due anni dall’ultima volta, ho avuto buoni riscontri in allenamento e sono fiducioso. Domani entrerò in pista per andare il più veloce possibile. Non ho bene in mente il tempo che potrò fare, ma l’obiettivo è scendere sotto 20.50 e provare a strappare un pass per i Mondiali di Londra. Potrebbe essere benaugurante il nome di questa sala, che si chiama Savona. Infatti in quella città pochi giorni fa ho realizzato il primato personale sui 100 metri per il secondo anno di fila e spero che porterà fortuna. Ho sempre pensato che il record italiano juniores, 20.28 di Andrew Howe, fosse uno dei più straordinari risultati dell’atletica italiana. Avvicinarlo significherebbe ottenere un grossa prestazione e se poi arriva anche un record italiano, sarò contento. Per me Livio Berruti e Pietro Mennea non sono soltanto un ricordo, perché ho avuto la fortuna di conoscerli entrambi. A Roma correrò sulla loro distanza: Livio ha vinto qui le Olimpiadi, mentre il Golden Gala porta il nome di Pietro e mi sento un po’ legato a loro. Essere associato a due grandi atleti, che rappresentano la storia della velocità italiana, non mi mette pressione, ma riempie solo il cuore di gioia”. Gioia ma anche tanta tensione:
Per quanto riguarda invece la gara dei 100 metri la debuttante sulla pista dell’Olimpico olandese Dafne Schippers afferma: “E’ la mia prima volta a Roma, una città stupenda, domani farò di tutto per ottenere il mio miglior crono stagionale sui 100 metri dopo diverse gare sui 200 metri. Con il mio nuovo allenatore stiamo lavorando bene, è cambiato il gruppo ma la preparazione sta andando per il meglio come già dimostrato sui 200 metri”.
Le due regine di salto in alto, l’azzurra Alessia Trost e la russa Mariya Kuchina-Lasitskene si ritrovano ancora una volta in pedana l’una contro l’altra. Si conoscono da molto tempo, dal 2009 e mentre la russa ha avuto un’ottima carriera agonistica, per l’azzurra “ci sono state alcune difficoltà. Ma il cambio di guida tecnica dallo scorso ottobre, fino a oggi e nei prossimi anni, spero che mi possa portare a saltare molto in alto e di riuscirci presto”.
La Kuchina-Lasitskene è a Roma per la seconda volta ed, oltre ad essere una grande gioià per la partecipazione ad un evento così importante, “Farò di tutto per dare il massimo domani sulla pedana del salto in alto. L’ultimo anno e mezzo è stato molto difficile, ancora devo capire perché sono stata punita per un errore commesso da qualcun altro. Il 2016 è stato davvero duro, speravo di poter gareggiare a Rio, poi quando ho capito che i Giochi erano persi, a quel punto ho cercato di non lasciarmi andare e di prepararmi al meglio per questa stagione. Ho pianto molto lo scorso anno ma lo sport è la mia vita, gareggio sempre con gioia e adesso spero di tornare a rappresentare quanto prima la bandiera russa”.
Per quanto riguarda il salto con l’asta la campionessa olimpica, oro alle olimpiadi di Rio Ekaterini Stefanidi cercherà una misura superiore ai 4,90 metri nel pole vaulter per la sua condizione ottimale, ed afferma: “Dopo il grande trionfo a Rio 2016 a coronare un anno fantastico, ho lavorato molto nella preparazione invernale e adesso mi trovo in una forma praticamente migliore rispetto alla scorsa stagione. Ho cambiato allenatore, adesso è mio marito, e con lui stiamo sperimentando molto su un diverso tipo di approccio sia per quanto riguarda i lavori di forza che per la velocità in funzione del salto con l’asta”. Anche la sua avversaria americana Sandi Morris promette battaglia: : “Mi sento in ottima forma e credo che domani servirà 4,90 per vincere. Di recente ho saltato 4,84 a Houston, vicino a casa mia, e qui sarà una grande gara, davvero interessante, con l’intero podio olimpico in pedana. Credo che potremmo avere un paio di atlete sopra i 4,90. Ho anche pensato di cambiare le aste, di passare addirittura a quelle che misurano 4,60, ma forse accadrà il prossimo anno. Ci vuole tempo e poi nella stagione indoor ho avuto problemi a una caviglia e questo mi ha un po’ rallentato, ma ora sto bene. Devo solo tornare nella condizione dell’anno scorso e so che posso fare 5 metri con la stessa asta”.
Per l’attesa gara dei 5000 metri, l’etiope Genzebe Dibaba punta alla vittoria non temendo l’avversiaria keniana Hellen Obiri in quanto “In questi giorni a Roma sto trovando buone condizioni ambientali, anche la pista mi è sembrata veloce, penso di fare una grande gara domani sera. L’obiettivo importante per me è quello di ottenere un grande risultato”.
Anche il campione olimpico del giavellotto, il tedesco Thomas Rohler punta ad un ottimo risultato: “Domani sarà un’altra grande gara, in una stagione aperta con il 93,90 di Doha che mi ha fatto diventare il secondo giavellottista di sempre al mondo. Non vedo l’ora di essere in pedana a Roma. Il campo dei partecipanti è di altissimo livello, con gli altri due atleti che sono saliti insieme a me sul podio di Rio 2016. A Jena, nella mia città, nel 1996 c’è stato il primato mondiale tuttora imbattuto di Jan Zelezny. Ero troppo piccolo per vederlo, ma era presente mio padre e il mio allenatore me lo ha raccontato. Ora c’è una generazione completamente nuova che non deve seguire gli altri, ma sapere che nel tuo stadio c’è stato un record è qualcosa di speciale”.
Martina Caironi (medaglia d’oro alle Paralimpiadi 100m T42): “Grazie per l’opportunità di essere qui e per poter correre al Golden Gala. E’ importante che le gare paralimpiche siano presenti in un meeting di tale livello e per la prima volta ci saranno gare con categorie specifiche, non con disabilità diverse. L’intesa tra FIDAL e FISPES riesce a dare sempre più risultati e questa è la dimostrazione”.
(c)2017 – G.Biagini – R.Piccioli
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