Coleman-Beker, Tortu-Jacobs. Due duelli, uno statunitense l’altro tutto italiano. Alle 21.35, lo Stadio Olimpico era tutto in silenzio. Era il momento tanto atteso dagli oltre 37.000 spettatori del Golden Gala 2018. Era il momento dei 100 metri, la gara regina dell’atletica in pista. Ed è stata una delle gare più belle dopo i due anni d’oro di Usain Bolt sulla pista dell’Olimpico. Baker ha stravinto su Coleman, chiudendo in 9.93 e uguagliando così il suo personal best. Coleman, all’esordio stagionale sull distanza non ha brillato nemmeno un po’, chiudendo al quarto posto in 10.06.
L’alta sfida l’ha vinta Tortu, correndo su un pista non proprio velocissima in 10.04, un solo centesimo dal suo personal best centrato pochi giorni prima al meeting di Savona ma prestazione che gli è valsa il terzo posto. Insomma, il 19enne milanese ha stracciato il primatista mondiale dei 20 indoor Coleman e ha chiuso un solo centesimo dietro al primatista europeo Vicaut, secondo in 10.02. Per Jacobs, invece, una gara non alla sua altezza, chiusa al settimo posto in 10.19. “Ho fatto una grande rimonta – ha dichiarato la freccia azzurra a fine gara -. La partenza secondo me era abbastanza buona, magari è sembrata una schifezza perché di fianco avevo quei mostri lì. Poi non so spiegare, vedevo Baker e gli altri davanti, mi sono un po’ scomposto e ho lasciato qualcosa in pista. Comunque ho battuto Coleman e fa un effetto assurdo, lui sarà il prossimo campione del mondo ed essergli arrivato davanti è un grande risultato”. Amareggiato per la prestazione l’altro azzurro Marcell: “Credo sia stata la gara peggiore dell’anno e non mi so spiegare il perché. Stavo molto bene e in allenamento avevo fatto ottime cose. Sono partito male, sono stato indurito tutto il tempo, fino alla fine. È un peccato perché volevo far vedere al pubblico quanto posso valere. Nelle prossime gare cercheremo di rifarci e l’obiettivo principale è chiaramente l’Europeo di Berlino”.