Nella gara femminile Sharon Jemutai Cherop, atleta con un palmares prestigioso, è partita all’attacco fin dal primo metro, tanto che dopo 5 km aveva già mezzo minuto di vantaggio su Tusa e le altre. Le etiopi però hanno pian piano rimontato e dopo il passaggio al 15° km in 50:52, al 17° km è avvenuto il ricongiungimento, con un terzetto in testa formato da Cherop, Tusa e la giovane debuttante Dalila Abdulkadir Gosa. Tusa non si è accontentata ed è subito partita all’attacco, tanto che a metà gara era da sola (1:11:19), con Cherop a una decina di secondi.
Il resto della gara è stata una cavalcata per l’etiope, il cui unico obiettivo è diventato quello cronometrico: alla fine ha chiuso in 2:23:46, migliorando di quasi un minuto e mezzo il suo primato (2:25:12) e segnando il miglior tempo della storia della Maratona di Roma dopo il record di 2:22:53 di Galina Bogomolova del 2008. Eguagliato lo storico record di tre vittorie consecutive della connazionale Firehiwot Dado, prima nel 2009, 2010 e 2011.
Alle sue spalle, a tre minuti esatti (2:26:46), è arrivata Gosa, mentre il terzo posto l’ha conquistato in rimonta la keniana Alice Jepkemboi Kibor (2:28:19). Si Gosa che Tusa fanno parte del grande gruppo di campioni guidati dal coach etiope Haji Adilo ad Addis Abeba. Cherop è arrivata stremata al 4° posto in 2:29:26.
La prima italiana al traguardo è stata la 46enne romana Paola Salvatori che ha concluso 13° in 2:50:18.
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