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Intervista a Patrizia Cupo, responsabile comunicazione di AICS Nazionale: “La corsa di Miguel è una grande occasione per stare insieme”

Una folla in partenza per una corsa di AICS

Sono tante le associazioni che stanno prendendo parte e stanno contribuendo alla crescita e alla diffusione della Corsa di Miguel, in programma il prossimo 19 gennaio a Roma, con arrivo allo Stadio Olimpico. Tra queste spicca AICS (Associazione Italiana Cultura Sport), con cui, negli ultimi giorni, abbiamo avuto il piacere di confrontarci e intervistare Patrizia Cupo, responsabile dell’ufficio comunicazione di AICS Nazionale, per farle qualche domanda sulla corsa, scoprire il ruolo dell’associazione nella manifestazione, il suo impegno nella promozione dello sport e il nuovo progetto “Onda Donna”.

Di cosa si occupa l’associazione?
AICS è un ente di promozione sportiva (Associazione Italiana Cultura Sport) ed è tra i principali promotori di cultura sportiva in Italia. È presente su tutto il territorio nazionale con 120 comitati territoriali, provinciali e regionali. Oggi conta oltre un milione di associati, di cui il 53% sono donne. L’associazione affilia 10.500 realtà, prevalentemente associazioni sportive dilettantistiche, ma anche organizzazioni di promozione sociale, di volontariato e altre.

Quali sono gli obiettivi e i valori principali che porta avanti l’associazione?
AICS promuove lo sport e gli eventi sportivi e culturali come strumenti di inclusione sociale, coesione, parità di genere e lotta contro ogni forma di discriminazione. Si occupa anche di educazione e formazione dei giovani, politiche giovanili e, in generale, di promuovere la pace e il dialogo internazionale.

Qual è il legame tra l’associazione e La Corsa di Miguel? Come è nata questa collaborazione?
La collaborazione con La Corsa di Miguel è nata due anni fa grazie a Valerio Piccioni, che ho conosciuto in ambito lavorativo. Lui è un giornalista e io mi occupo di ufficio stampa; ci siamo incontrati durante un evento di comunicazione. Valerio è una persona trascinatrice, ma ancora di più lo è La Corsa di Miguel, che rappresenta un movimento e un fenomeno. Il legame tra le due è nato in maniera naturale, dato che AICS e La Corsa di Miguel condividono lo stesso obiettivo: usare lo sport come occasione e opportunità per promuovere l’inclusione e combattere ogni forma di discriminazione.

In che modo l’associazione contribuisce alla realizzazione o alla promozione della corsa?
L’associazione contribuisce in due modi: organizzazione e promozione. Da due anni offriamo supporto operativo con i nostri volontari, sia a bordo pista sia nell’allestimento e nella sicurezza dell’evento.
Per quanto riguarda la promozione, è uno dei nostri punti di forza: utilizziamo tutti i nostri canali di comunicazione per diffondere il messaggio della corsa e invitare alla partecipazione.
Inoltre, AICS produce una trasmissione televisiva chiamata “SportivaMente” in onda il sabato alle 18:30 su Donna TV (canale 62 del digitale terrestre), dove stiamo lanciando l’adesione alla corsa ma, soprattutto, lanciare il messaggio che sta dietro alla corsa.

Quali sono i principali benefici che vedi nella partecipazione delle persone alla Corsa di Miguel?
Partecipare alla Corsa di Miguel significa sentirsi parte di un movimento e di un fenomeno collettivo. Per il singolo, il beneficio è quello di condividere un momento di gruppo con l’obiettivo di lanciare un messaggio di pace.

Cosa pensi del progetto di Onda Donna?
Penso che sia un progetto geniale. La Corsa di Miguel è il contesto perfetto per promuovere valori come parità, inclusione e lotta contro le discriminazioni, incluse quelle di genere.
Nel mondo dello sport, le donne sono ancora poco rappresentate, nonostante siano molto presenti. Purtroppo, il “drop out” sportivo femminile è elevato. AICS ha condotto una ricerca, “Jump the Gap,” con l’Università di Padova, che ha evidenziato come le donne siano spesso vittime di pregiudizi culturali e sociali che le relegano al ruolo di custodi della casa, impedendo loro di concentrarsi su sé stesse.
L’obiettivo del progetto Onda Donna è quello di ribaltare questa visione, promuovendo lo sport come strumento di socialità e benessere psico-fisico. Il nome “Onda” trasmette perfettamente l’idea di un movimento collettivo e coeso. Inoltre, il messaggio di voler superare il tetto delle 3.000 presenze è molto stimolante.

Secondo te quali possono essere gli ostacoli che impediscono alle donne di praticare sport?
Gli ostacoli principali sono di natura culturale, economica e infrastrutturale. Dal punto di vista culturale, i pregiudizi radicati nella società continuano a relegare la donna al ruolo di custode della casa, lasciandole poco spazio per dedicarsi a sé stessa e al tempo libero. Sul piano economico, i dati dimostrano che le donne guadagnano meno degli uomini, nonostante spesso abbiano una preparazione equivalente o superiore, e che abbiano meno opportunità lavorative. Questo si traduce in una minore disponibilità di risorse economiche e di tempo da destinare ad attività come lo sport.

Inoltre, le differenze infrastrutturali tra Nord e Sud Italia rappresentano un ulteriore ostacolo. La carenza di palestre e centri sportivi, soprattutto al Sud, e l’assenza di una cultura diffusa dello sport come strumento di benessere psico-fisico scoraggiano molte donne dal praticarlo. Tutti questi fattori, combinati, limitano il tempo e le opportunità che le donne possono dedicare allo sport, penalizzandone la partecipazione.

Se dovessi lanciare un messaggio alle donne e invogliarle a partecipare, cosa diresti?
La Corsa di Miguel è una grande giornata di festa e un’occasione per stare insieme, facendo del bene a sé stesse e partecipando a un evento unico all’aria aperta, tra le vie di Roma. Quello che dico sempre alle mie amiche è: “Invita un’amica o due e venite, vi sentirete parte di qualcosa di grande, quasi storico. Non mancate!”

Per iscriverti e partecipare alla Corsa di Miguel è facile, basta andare sul sito www.lacorsadimiguel.it dove troverai tutte le informazioni a riguardo!