Un vero e proprio regalo di Natale l’ingaggio di James White, ala statunitense, già nella scorsa stagione nel campionato italiano con la maglia di Cento.
Un palmares personale di tutto rispetto per lo statunitense di Washington, classe 1982, vincitore di un anello Nba con San Antonio nel 2007 prima di approdare in Europa al Fenerbahce, con cui conquista il titolo di Turchia e la Coppa del Presidente. Nel 2009 è in Russia con lo Spartak di San Pietroburgo: disputa l’Eurocup e raggiunge le semifinali della Coppa di Russia. Nel 2010 l’approdo in Italia con la maglia di Sassari con la quale vince la classifica dei cannonieri del campionato con 20.2 punti di media, a cui aggiunge 4.8 rimbalzi e 2.2 assist. La stagione successiva è a Pesaro, mentre nel 2012-13 torna in Nba dove per un anno veste la canotta dei New York Knicks. Dopo l’annata negli States White torna in Italia a Reggio Emilia, in una stagione che vede gli emiliani trionfare in EuroChallenge con una squadra che ha tra i propri effettivi anche Giovanni Pini. Tornerà a Reggio nel 2017-18 dopo le avventure con l’Unics Kazan, il Cedevita e il Bandar Imam. La scorsa stagione, a Cento, ha chiuso a 18.4 punti e 7.3 rimbalzi in 26 partite con il 38% da tre.
James White approderà a Roma sarà a disposizione per tutto il girone di ritorno del campionato, una volta espletate tutte le pratiche amministrative e visite mediche che sono tutt’ora in corso.
La sua partenza, come affermato dal Direttore Sportivo Valerio Spinelli, avverrà dalla panchina, per non rompere gli equilibri con il quintetto titolare in campo, arricchendo le rotazioni in campo. Un giocatore di grande esperienza, come visto dal suo palmares, che sarà utilissimo, parole del coach Piero Bucchi, grazie alla sua conoscenza del campionato italiano e senza bisogno di un grande rodaggio.
James White ha voglia di aiutare la squadra per raggiungere la zona playoff. Si adatterà a qualsiasi ruolo per arrivare all’obiettivo. Ha scelto la squadra della Virtus Roma perché ha una grande tradizione e splendidi tifosi, con un grande coach, e perché è convinto che ci siano dei giocatori dall’alto potenziale.