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La Roma fuori dall’Europa League. Hummels espulso al 10′: la cronaca

foto esterna: AS Roma

La Roma dice addio all’Europa League dopo una serata di sofferenza e tensione al San Mamés, dove l’Athletic Bilbao si impone con un netto 3-1 nel ritorno degli ottavi di finale. Decisiva l’espulsione di Hummels al 12’, un episodio che ha pesato enormemente sull’economia della partita e ha costretto i giallorossi a giocare quasi tutto il match in inferiorità numerica.

Annullata di fatto la splendida cornice dell’Olimpico di due settimane fa, che aveva emozionato mezzo mondo per lo spettacolo offerto dai tifosi. L’assenza di Celik, chi lo avrebbe mai detto fino a poco tempo fa, si è fatta sentire sul rettangolo di gioco basco.

A pochi minuti dall’inizio, un piccolo tifoso dell’Athletic chiede la maglia a Dybala. Al 10′ l’episodio chiave quello che ha condannato la Roma: grave errore di Hummels che, dopo soli dieci minuti di gioco, rientra negli spogliatoi prima del tempo per un fallo da ultimo uomo in scivolata su Sannadi senza colpire il pallone. Dubbi sul rosso diretto ma il fallo c’è stato ed il giallorosso poteva evitarlo. Il primo tempo si è chiuso nel modo più amaro possibile per la Roma, che dopo aver resistito con grande sacrificio agli assalti dei padroni di casa, ha subito il gol del vantaggio proprio all’ultimo minuto. È Nico Williams a sbloccare il risultato al 48’ con un destro deviato da Angelino, su cui Svilar non può fare nulla: la palla si infila sul lato destro della porta. Prima dell’intervallo, gli uomini di Ranieri avevano comunque dato segnali di grande determinazione, con Cristante pericoloso di testa su calcio d’angolo e un’occasione per Paredes da fuori area.

Nella ripresa la Roma ha provato a rimanere in partita, ma l’Athletic ha colpito ancora al 68’ con il colpo di testa di Yuri Berchiche, che ha raddoppiato sugli sviluppi di un calcio d’angolo. I giallorossi hanno tentato una reazione, affidandosi alle forze fresche con gli ingressi di Shomurodov e Pisilli al posto di Dybala e Baldanzi, entrambi esausti dopo aver dato tutto. Proprio l’uzbeco giallorosso ha creato un pericolo immediato, cercando la conclusione in contropiede, mentre Svilar ha tenuto in piedi la Roma con un intervento prodigioso su Berenguer, che aveva approfittato di uno scivolone di un Pisilli mai entrato realmente in partita.

Al 71’ la tensione è salita ulteriormente con una mischia in area giallorossa che ha portato alle ammonizioni di Paredes e Inaki Williams. Ma all’82’ è stato ancora Nico Williams a chiudere i giochi, sfruttando un contropiede letale e realizzando la sua doppietta personale oltre che un palo colpito in precedenza. Nel finale, la Roma ha trovato il gol della bandiera con Paredes, che all’91’ ha trasformato un calcio di rigore concesso per un fallo su El Shaarawy. Troppo tardi per riaprire la partita, che si è conclusa con una sconfitta amara e l’eliminazione dalla competizione.

Una gara che lascia molti rimpianti, soprattutto per la decisione arbitrale che ha portato all’espulsione di Hummels, ritenuta severa da molti. L’arbitro Turpin, infatti, ha estratto il cartellino rosso dopo un intervento in scivolata del difensore tedesco su Sannadi, nonostante il pallone non fosse in chiara direzione della porta e con Mancini ancora in grado di intervenire. Una chiamata contestata, che ha cambiato radicalmente l’andamento della sfida.

Ora la Roma deve voltare pagina e concentrarsi sul campionato, dove la corsa alla Champions League resta l’obiettivo principale. Ma l’eliminazione dall’Europa League lascia senza dubbio un grande amaro in bocca. È già l’ora di pensare al Cagliari dopo una partita, come quella di questa sera, che ha consumato tanta energia nonostante l’esigua percentuale di possesso palla del 29%.

Le parole di Claudio Ranieri a Sky Sport:

Secondo lei era un fallo da espulsione?

“Per me sì. Da espulsione. Chiara, netta. Ha perso tempo, doveva girare la palla sulla sinistra, non l’ha fatto, ha voluto ridare la palla là. Succede. Grande campione, succede, però bisogna fare i complimenti alla squadra che nelle difficoltà si è compattata, si è unita, ha lottato come meglio non avrebbe potuto. 

Le cose si sono poi concatenate perché hai tenuto bene per tutto il primo tempo e vai a prendere gol alla fine del primo tempo. Ho detto ai ragazzi ‘va bene, loro hanno fatto gol alla fine del primo tempo e noi lo abbiamo fatto alla fine della partita. C’è tutto un secondo tempo, abbiamo la possibilità di far bene’. 

Peccato perché stavamo bene, eravamo convinti di fare una buonissima partita. Poi ho sempre detto che gli episodi vanno da una parte o dall’altra, però io non posso rimproverare nulla ai ragazzi, perché hanno fatto veramente per me una gran partita in grossa difficoltà”.

Poteva fare di più in un momento così di difficoltà uno come Dovbyk? 

“Adesso non bisogna andare a dire che questo poteva far di più quello o di quell’altro. Siamo una squadra, si fa bene in 26, si fa male in 26. Io sono contento della prestazione e poi, se c’è qualcosa che non quadra, ne parleremo tra di noi”.

Quale diventa adesso l’obiettivo? 

“L’obiettivo è quello di fare sempre il massimo. Siamo ancorati alle prime della classe e proveremo a fare del nostro meglio per riportare la Roma il più in alto possibile. È quello che ho detto all’inizio della mia avventura a novembre e continuo a dirlo. Io non demordo. Io voglio sempre il massimo. Lo chiedo a me stesso, lo chiedo ai ragazzi, come oggi: ‘Datemi la prestazione e stasera non avremo rimpianti’.  

Abbiamo fatto il massimo di quello che potevamo fare in un ambiente bellissimo, caldissimo, come era stato caldo il nostro. Per cui complimenti a loro, ma complimenti anche ai miei ragazzi che hanno fatto veramente una gran partita”.

Io ho una curiosità: a fine partita abbiamo notato che mentre ha abbracciato Valverde… 

“Sì, ho dato il mio biglietto da visita. Siamo talmente amici che avevo perso il suo numero di telefono. Gli ho detto: ‘Prendi ché ti devo parlare’. Perché lui conosce un sacco di giocatori spagnoli e mi possono interessare. Ecco perché. Se no non l’avrei fatto così davanti a tutti”. 

Solo sui giocatori spagnoli deve chiedere consiglio, non sugli allenatori?

“No, no, di allenatori già ne avete tirati fuori tanti, non mettete pure lui”.

Avete sofferto tanto le palle inattive, soprattutto i corner. Zona primo palo, non siete riusciti a tamponare con la zona. Quasi tutti battuti alla stessa maniera: gol all’andata e anche oggi. E poi, come sta Kone?

“Kone sta bene, però ho preferito altri calciatori per una partita del genere. Sì, hanno il 57% di palle sul primo palo, centro porta, però purtroppo siamo stai più bravi di noi”.