


Stadio Olimpico in apnea. Una partita da dentro o fuori, da vivere col fiato sospeso fino all’ultimo secondo e, ora, anche oltre i tempi regolamentari. La Lazio batte 2-0 il Bodo/Glimt nei 90 minuti regolamentari e porta la sfida ai tempi supplementari, tenendo vivo il sogno di una storica semifinale di Europa League.
All’intervallo il punteggio recitava 1-0 per i padroni di casa, grazie al gol di Castellanos, ma la sensazione era quella di un’occasione solo parzialmente sfruttata. La squadra di Baroni è partita con l’atteggiamento giusto, mostrando determinazione, pressing e voglia di ribaltare il risultato dell’andata (2-0 per i norvegesi), ma è mancata quella lucidità nei sedici metri che fa la differenza in partite di questo tipo.
Isaksen ha provato più volte a spaccare la difesa avversaria con le sue accelerazioni, ma la Lazio ha bisogno di portare più uomini in area, coinvolgendo i centrocampisti e sfruttando meglio le corsie laterali. Il Bodo/Glimt, rispetto all’andata, è sembrato meno brillante, più contenuto, eppure ha sfiorato il gol nei minuti iniziali, mettendo in allerta la retroguardia biancoceleste. Attenzione che, in partite così tese, non si può mai abbassare.
Nel secondo tempo, la Lazio ha alzato il ritmo e aumentato l’intensità offensiva. Tante occasioni, tante azioni manovrate, con Pedro, Isaksen, Castellanos, Lazzari e Romagnoli tra i più attivi nella ricerca del gol che potesse trascinare la partita verso l’epilogo desiderato. Ma la rete che vale il 2-0, quella del pareggio sul doppio confronto, arriva al minuto 93 ed è un’esplosione di gioia incontenibile.
Il protagonista è Noslin, appena entrato, che raccoglie un pallone vagante in area e lo scaraventa in rete per il raddoppio che vale i tempi supplementari. Una mossa vincente di Baroni, che si è giocato con coraggio i cambi. E proprio l’ingresso di Nuno Tavares, al rientro dopo l’infortunio, ha ridato spinta e freschezza alla corsia sinistra, rendendo la manovra biancoceleste ancora più pericolosa. E’ durata pochi minuti la partita di Nuno Tavares che nell’intervallo prima dei supplementari costretto ad uscire in lacrime consolato da Baroni, per un problema muscolare
Dalla panchina, proprio Marco Baroni è un concentrato di emozione e tensione. Gesticola, urla, incita i suoi, quasi a voler guidare ogni azione col pensiero. Lo si è visto vivere la gara metro dopo metro, accompagnando con lo sguardo ogni pallone, ogni rincorsa, ogni passaggio decisivo. Un coinvolgimento totale, specchio della determinazione che ha saputo trasmettere alla squadra.
I supplementari iniziano con la stessa intensità con cui si era concluso il secondo tempo regolamentare con una Lazio concentrata che non molla su nessuna palla.
Ed al 99′ la Lazio cala il tris con una rete di Boulaye Dia dopo una manovra prolungata sulla fascia sinistra. L’ammonizione di Lazzari (non in aria di diffida) poco interessa in questo momento ai tifosi della curva nord che puntano alla fine del 1 supprementare con la lazio che resta in attacco sul campo di gioco anche con i due minuti di recupero concessi non senza il brivido degli ultimi secondi che non ha fruttato il 4 gol delle aquile.
L’inizio del secondo tempo supplementare sembra scuotere il Bodo Glimt che si pone subito in approccio offensivo ma senza sortire effetti. Hauge scatenato per il Bodo Glimt che con la sua azione porta al gol norvegere ad opera di Andreas Klausen Helmersen (anche lui partito dalla panchina al suo primo gol in Europa League) su assist di Isak Dybvik Määttä.
Ultimi 10 minuti di gioco, con Valentín Castellanos a terra per crampi. La lazio sembra soffrire il colpo a 6 minuti dalla fine del gioco sul campo con il Bodo sempre con palla al piede. Occasioni lazio che non arrivano sul fondo della rete che di fatto, dopo l’espulsione di di Helmersen per un brutto fallo, autore del gol norvegese, terminano il tempo supplementare con un minuto primo di recupero.
La roulette dei rigori, che decreta la neo semifinalista della Europa League targata 2025, non sorride …
Hauge neutralizzato da Mandas, al primo rigore tirato all’angolino basso mentre Dia va a segno per la lazio. Fet a segno per il Bodo e la risposta di Tchauna che, con un tiro lento fallisce il rigore bianco azzurro. Sorli ancora a segno con la risposta di Noslin che tira fuori. Bodo in vantaggio per gli errori commessi dai rigoristi della Lazio. Brede Moe a segno. Guendozi ha l’ultima chance per tenere in gioco la lazio che segna. L’ultima speranza nell’ultimo rigore di Patrik Berg che tira alto sulla traversa. Le emozioni ormai fanno saltare i nervi a tutti, con Taty Castellanos sul dischetto che incontra il corpo del portiere.
Se la partita è stata un crescendo di emozioni per intensità, i rigori sono stati la waterloo per i bianco celesti. Troppi i tre errori dagli 11 metri contro i due del Bodo/Glimt (e 5 errori totali su 10 rigori tirati sembra una cosa da fantascienza)














