


E’ una sera umida in questo tardo pomeriggio a Roma, un freddo che fa aumentare la percezione per l’umidità al bordo del Tevere. Un freddo anche per la grande tensione per lo scontro di ritorno all’Olimpico di Roma che accoglie una partita che porterà ad un unico risultato: “dentro-fuori” di Europa League tra la squadra di casa di Claudio Ranieri e il Porto di Martin Anselmi, un freddo percepito per la tensione di incontrare una squadra che ha sempre eliminato i giallorossi dalle competizioni di coppa.
Ma il freddo presto si scioglie: lo stadio Olimpico questo pomeriggio accoglie una tifoseria caldissima sugli spalti pronta come sempre a lottare insieme ai suoi giocatori in campo. La partita comincia con difficoltà non indifferenti per entrambe le squadre, soprattutto per la Roma a causa del pressing e di una maggiore intensità del Porto che, oltretutto, porta in campo un gioco alquanto violento e falloso; la squadra di casa inoltre si ritrova a giocare senza Dovbyk, rivelatosi in più partite essenziale e decisivo, a causa di un infortunio adduttore. A 27 minuti dal fischio d’inizio il Porto trova il vantaggio con la rete dell’attaccante Samu causata, però, da un errore clamoroso dei ragazzi capitolini che però non si arrendono ed iniziano a reagire per tentare la rimonta.
Tra numerosi falli non fischiati e proteste da tuffo l’Olimpico, al 35esimo minuto la Roma pareggia con il tocco di Dybala che butta la palla in porta e porta la sua squadra sull’1-1. Sugli spalti i tifosi increduli ed entusiasti esplodono in un unico urlo di gioia, fermezza e volontà di vittoria, ma i loro festeggiamenti non terminano velocemente poiché solo 4 minuti dopo l’ancora una volta decisivo Dybala raddoppia portando così i giallorossi ad un importantissimo vantaggio (2-1).
Al termine dei primi 45 minuti di gioco la Roma scende negli spogliatoi avvolta dagli applauso dei suoi tifosi per poi rientrare in campo con ancora più adrenalina e testa rivolta alla vittoria.
Nel secondo tempo, a soli pochi minuti dalla ripresa, il porto rimane in 10 per l’espulsione di Eustaquio dovuta ad una fortissima e violenta gomitata a Paredes; anche il centrocampista giallorosso viene ammonito e, poiché diffidato, salterà la prossima partita di Europa League.
Il match prosegue senza grandi difficoltà per le squadre rivali che combattono senza sosta per la vittoria fondamentale per finire agli ottavi di coppa.
Shomurodow al 59 minuto tenta il terzo goal, tira in porta e trova la rete ma l’azione viene ritenuta in fuori gioco e il goal viene di conseguenza annullato. Il Porto di tutta risposta al 68 minuto tenta il pareggio ma, a porta vuota, non trova la meglio e prende il palo.
La partita persegue tra tensioni e qualche spavento fino all’84esimo minuto in cui Pisilli, entrato al posto di Pellegrini pochi minuti prima, aumenta il divario e porta la squadra di casa al poi conclusivo 3-1.
Negli ultimi 5 minuti di recupero l’Olimpico è più caldo che mai, i tifosi euforici ed esultanti cantano e applaudo tenendo alte sciarpe e bandiere all’unisono accompagnando anche nei minuti finali i ragazzi in campo.
Al fischio finale dell’arbitro allo stadio è grande festa per i tifosi e i ragazzi capitolini; grazie alla vittoria di questa sera la squadra di Ranieri passa il turno qualificandosi così agli ottavi di finale di Europa League la cui prima partita sarà proprio in casa giallorossa il 6 marzo contro la squadra che domani alle 13:00 verrà sorteggiata.
La Roma giocherà nuovamente lunedì 24 febbraio in casa contro il Monza di Nesta.
Mister Ranieri intervistato da Sky Sport:
“Avere grandi giocatori aiuta. Avere Dybala nel tuo arco vuol dire tanto, perché oltre a essere un calciatore straordinario, è un leader: carica la squadra, parla poco ma quando parla dice le cose giuste al momento giusto. È grazie a lui che abbiamo ripreso la partita.
Però, non sono entrato negli spogliatoi altrimenti oggi impazzivo, perché già quando prendo un gol divento pazzo, figuriamoci due. Quando vedo che tutti vanno all’attacco… Dicevo loro: ‘Restate lì, dove andate?’. Loro erano disperati, provano ad accorciare, provano a fare qualcosa: stiamo lì, e se c’è tempo per fare un altro gol, lo facciamo. Ma non andiamo avanti rischiando di prenderlo, e infatti lo abbiamo preso. Questa è una squadra che deve diventare squadra. Non possiamo essere nervosi all’inizio e poi c’è stata la nostra reazione grazie a Paulo. Ma dopo ormai la partita era nostra: in 11 contro 10, potevamo fare quello che volevamo, ma dovevamo stare attenti sul campo”.
Significa che ci sono ancora margini di crescita?
“Sì, indubbiamente, io sono super contento. Però dobbiamo migliorare. Lo sanno anche i muri di tutti gli stadi europei, non solo il nostro, che noi prendiamo gol sulle ripartenze: e allora perché glielo offriamo? Stiamo vincendo, siamo sul 3-1, perché andiamo avanti? Non è ammissibile.
Complimenti alla squadra. Ma non voglio dilungarmi, perché sennò quello che non ho detto negli spogliatoio lo dico a voi, e non è giusto”.
Ha citato Dybala: cosa ha aggiunto questa serata a quanto già sapeva del calciatore?
“I suoi compagni hanno dato tutto, ma lui accende, è la miccia, è tutto. Si diverte, sta bene fisicamente, non vorrebbe mai uscire. Per cui sono contento di averlo”.
È più divertente quando attaccano.
“Sì, a me piace, ma bisogna anche essere razionali poi. Stai vincendo, fai girare la palla, fai correre quelli che ho cambiato: fai correre loro. Non posso vedere difensori che andavano oltre la linea offensiva: ma dove andiamo così?
Comunque, parliamo delle cose belle: sono contento, i tifosi sono contenti, i ragazzi hanno fatto una grande partita, hanno ripreso una gara difficilissima. Sono state due partite veramente belle, perché sia a Oporto che oggi la Roma ha dimostrato che vuole fare bene. Sono le circostanze, i momenti, che cambiano il corso di un match, ma io sono soddisfatto della prova dei miei ragazzi”.
(viene mostrato il gol dell’1-1 a Ranieri, ndr) L’impostazione del gioco dal basso del Porto avrebbe potuto crearvi problemi, perché vi allungava un po’, ma voi siete stati molto bravi a sfruttare questa strategia del Porto a vostro favore. Si aspettava questa strategia del Porto e quanto le piace rivedere questo gol?
“Ce lo aspettavamo, sapevamo che il Porto da metà campo in avanti aveva grandissima qualità, mentre in difesa spesso e volentieri sbagliavano gli appoggi. Per questo anche a Oporto siamo andati a prenderli alti: sapevamo che avrebbero commesso degli errori”.
Cosa mi dici di Shomurodov?
“Gli è mancato il gol e mi è dispiaciuto tantissimo, perché si applica, corre… Gli voglio un bene dell’anima. È sempre disponibile con tutti e ha anche una buona visione e una buona tecnica: non è soltanto corsa”.
Cosa farà venerdì alle 13 (orario del sorteggio, ndr)?
“Niente, faccio allenamento (il mister ride, ndr)”.




























