Tutte le strade portano a Roma. E chissà se anche quella che sorvolerà Dan Friedkin nei prossimi giorni porterà davvero il presidente giallorosso nella Capitale. Il condizionale resta d’obbligo, perché di ufficiale non c’è ancora nulla, ma la sensazione è che il ritorno del patron texano in Italia sia imminente. Un’assenza che inizia a farsi notare: Friedkin non mette piede a Trigoria dal giorno dell’esonero di De Rossi lo scorso settembre, e non si fa vedere all’Olimpico addirittura dal match contro il Sassuolo del 17 marzo.
La sensazione dei tifosi da una parte è quella di paura. Sono in gioco degli equilibri che solo Ranieri sa manovrare. Se da una parte si dice: squadra vincente non si cambia, dall’altra è inevitabile parlare di mercato per il futuro della squadra di Piazzale Dino Viola. Si inizia dall’allenatore, punto di riferimento, un investimento da valutare bene anche in base alla rosa che si vuole costruire. Che sia finalmente l’inizio di un progetto? Ci credono poco i tifosi, anche se lo sperano.
L’arrivo di Mister Dan, anche se allenatore non è, potrebbe coincidere con due appuntamenti caldissimi: la sfida serale di domenica contro la Juventus che infiammerà lo stadio romano, o addirittura il derby, che da sempre rappresenta uno dei momenti più simbolici dell’anno calcistico capitolino. Ma Friedkin, atteso anche a Firenze per un evento legato al suo brand di lusso Auberge Resorts Collection – che ha appena inaugurato un nuovo resort in Toscana e ha in programma nuove aperture in Svizzera e Inghilterra – potrebbe cogliere l’occasione per fare chiarezza anche sul nodo allenatore, che resta una delle questioni più delicate e attese non solo dalla curva Sud ma da tutti i tifosi giallorossi.
I nomi continuano a circolare: Stefano Pioli rimane il candidato più forte, mentre Sarri resta sullo sfondo. Gasperini, nonostante l’apprezzamento della piazza, appare un sogno irrealizzabile, complice l’alto ingaggio e l’identità fortemente legata all’Atalanta. L’eventuale ritorno del presidente potrebbe dare la svolta definitiva, mettendo ordine nelle strategie future, sia in panchina sia sul mercato.
Intanto, sul prato verde, si prepara una sfida carica di significati e insidie. L’Olimpico sarà sold out per accogliere la squadra di Claudio Ranieri, che ha riportato entusiasmo e concretezza, e che si affida a un gruppo che ha ritrovato certezze e condizione. Paulo Dybala ci sarà. Non ancora in campo, ma sicuramente in monte mario a sostenere i compagni: l’argentino ha svolto terapie a Trigoria e ha partecipato al tradizionale shooting fotografico stagionale, segnale della sua voglia di esserci, anche solo da tifoso.
Restano da sciogliere alcuni dubbi tattici. Celik ha recuperato e potrebbe essere impiegato in due ruoli: da centrale di destra, con il sacrificio di Hummels, oppure da esterno, visto che Rensch e Saud sono fermi ai box e Saelemaekers è squalificato. In caso di Celik sulla fascia, potrebbe toccare a El Shaarawy agire sull’altra corsia. Occhio anche a Cristante, che sotto la guida di Ranieri sembra essersi rigenerato e potrebbe tornare protagonista in un’eventuale mediana a tre, qualora il tecnico optasse per un 3-5-2. In avanti, al fianco di Dovbyk, è ballottaggio aperto tra Soulé, Baldanzi e Shomurodov.
Manca solo lui, Dan Friedkin. I riflettori sono accesi e la città lo attende. Perché in un momento così cruciale, il suo ritorno potrebbe significare molto più di una semplice presenza in tribuna. Potrebbe essere il segnale che qualcosa, finalmente, si muove.