Care Poste Italiane, si può fare qualcosa per aprire a tutti il magnifico parco che si affaccia sul Tevere all’altezza del Ponte della Musica? Perdonatemi la domanda così diretta frutto di un “fatto personale”. Succede che quello spazio l’abbia visto crescere, fra lavori che iniziavano ad alta velocità e improvvise frenate in cui sembrava non si muovesse nulla, fino allo splendore di oggi. Tennis tavolo, basket, altalene, un sentiero podistico…
Voi direte: ok che problema c’è? C’è che di recente mi è capitato di passare sul Ponte della Musica: personal trainer, piccoli set per spot pubblicitari, campioni olimpionici (l’ultima avvistata la donna vela Alessandra Sensini). Affacciandomi ho visto il parco finalmente aperto. Urrà, mi sono detto, domani vengo a correre qui! Dopo l’entusiasmo però c’è stato un bagno di realismo. Così sono andato a chiedere alle due ragazze, peraltro gentilissime, che si erano posizionate all’entrata per fornire le indicazioni sulle modalità di accesso. Doccia gelata: “Possono entrare solo i dipendenti delle Poste e i loro familiari”. Mannaggia. Dico la verità, è sacrosanto proteggere uno spazio del genere, ma possibile che non ci possa essere un modo per combinare l’apertura a tutti e la tutela del bene?
La speranza è che ci sia una soluzione. E che io possa raccontare magari della prima corsetta sul sentiero podistico che – lo ammetto – è stato il papà della mia curiosità. Ve l’avevo detto che era un “fatto personale”…
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