Nella cornice del PalaBanca, teatro di innumerevoli battaglie cestistiche, la Luiss Roma ha dovuto arrendersi di fronte all’indomita verve dell’Assigeco Piacenza, che ha chiuso il match con un eloquente 95 a 81. Una gara che si è rivelata un vero testacoda emozionale per i capitolini, messi alle strette da un avversario privo di uno dei suoi stranieri ma non certo di spirito combattivo.
Il sipario si alza su un inizio di gara che vede Piacenza prendere subito in mano le redini del gioco (6-1 al 2’). La Luiss, con un breve guizzo, firma il suo unico vantaggio sulla carta di Piacenza (7-10), sprazzo di luce che si spegne sotto la pressione di un Filoni scatenato, vero mattatore con una performance da vero “Curry” nostrano.
La Luiss Roma tenta di rispondere, Cucci e Fallucca suonano la carica e Miska, con una serie di giocate sotto canestro, cerca di riaccendere la fiamma della speranza (32-34 al 17′). Tuttavia, il cuore di Piacenza batte forte e un nuovo break prima dell’intervallo (43-38) sigilla il destino del primo tempo.
La ripresa è un monologo di Piacenza: otto triple piovono come dardi sull’armatura romana, scavando un divario incolmabile (46-57). La strategia di coach Paccariè sembra non sortire gli effetti sperati, e la Luiss si trova impotente di fronte all’impeto piacentino, che non accenna a diminuire fino al suono della sirena.
Mentre il PalaBanca esulta al suono del finale 95-81, la Luiss si ritrova a fare i conti con una performance che vorrà velocemente archiviare. In contrasto, la formazione di coach Salieri, con questa vittoria di carattere, dimostra di poter ambire a traguardi importanti nel campionato, nonostante l’assenza di uno dei suoi giocatori chiave.
“Abbiamo offerto una prestazione insufficiente– ha dichiarato coach Andrea Paccariè in sala stampa-. Poca energia, poca intensità, molte sbavature: una Luiss non all’altezza. La differenza di passo atletico e fisico è sembrata evidente, in questo momento non dovrebbe capitare ma così è. I numeri sono difficili da commentare, ciò che saltava agli occhi era la maggior voglia di vincere di Piacenza. Ora abbiamo necessità di recuperare le energie mentali e fisiche per un’altra trasferta molto delicata come quella di Udine”.