Alla fine un urlo liberatorio e le lacrime. Lacrime di contentezza per la seconda medaglia olimpica conquistata dopo l’argento di Rio miste a lacrime di delusione per il gradino più alto del podio mancato.
Categoria 52 chilogrammi l’atleta romana di è vista opporsi all’ungherese Pupp Reka in un incontro in cui nessuna delle due atlete ha prevalso sull’altra.
Solo nel golden score, l’azzurra ha atterrato l’ungherese conquistando l’Ippon definitivo che ha portato a risuonare l’inno di Mameli nel Nippon Budokan.
La speranza della romana di montesacro ovviamente sperava di competere per l’oro dopo il successo personale ai mondiali di Praga.
Pe ri quartiere di Montesacro è comunque una vittoria dal colore del metallo più pregiato, un quartiere in festa. “L’oro lo volevo, lo prenderò a Parigi. Ringrazio Dio per la forza e la gioia che mi dà,”.
Medaglia di bronzo che la judoka romana dedica “a mio nonno, che ho appena videochiamato: mi aveva detto di portargli una medaglia, di qualsiasi colore, e che a dipjngerla d’oro c’avrebbe pensato lui” le parole dell’atleta al termine della sua gara.