La presentazione di un libro è un lieto evento, è un mostrare la nuova creatura venuta al mondo.
Una vera e propria festa, con amici, colleghi, ex colleghi. Tutti radunati per vedere la novità, un po’ Simba di disneyana memoria mostrato dalla rupe.
Una nascita che va festeggiata, anche in più occasioni.
Valerio Piccioni è alla casa del Jazz, nello spazio di Ossigeno, l’osservatorio che tutela i giornalisti colpiti da ricatti semplicemente per aver fatto il loro lavoro di cronisti, per aver raccontato storie o incrociato una cronaca scomoda, e che Valerio Piccioni sia lì non è una sorpresa.
Lo conosco da tanto tempo ed ha sempre portato avanti temi sociali, è sempre stato un curioso osservatore, colui che riesce a dare un significato ai fatti. Presso lo spazio Ossigeno lui accoglie gli amici, raggruppa in un unico luogo tanti giornalisti sportivi accorsi per il suo ultimo libro “Baci Olimpionici”.
La casa del Jazz, non un posto a caso, in una serata che fa parte della rassegna “libri per capire”, otto appuntamenti ed otto volumi sulla lotta alla criminalità organizzata, precariato immigrazione, sport, una serie di eventi incollaborazione con Zolfo editore, un luogo iconico, strappato alla malavita organizzata.
Tanti amici, colleghi storici ed appassionati presenti per ascoltare Valerio, con la moderazione di Gabriella Stramaccioni e la partecipazione di Bruno Mascarenhas, oggi scrittore e commentatore di RAI Sport, ma anche e soprattutto campione mondiale di canottaggio prima, direttore tecnico ed allenatore poi.
Quella di Valerio Piccioni è un’approfondita ricerca sulle storie d’amore di campioni olimpionici nate nei villaggi olimpici, storie lunghe una vita o brevissime di pochi giorni, contornate da mistero e cronaca rosa. Storie di tanti anni fa, ma leggendole sembrano di ieri. Storie riemerse e verificate raccontate proprio da lui, che nei villaggi olimpici ha vissuto con tutta la frenesia di quegli attimi fuggenti davvero prima delle competizioni o prima del riposo dei campioni.
Tanti gli aneddoti raccontati anche da Bruno Mascarenhas, che da atleta di olimpiadi ne ha vissute più di una fino ad arrivare alla conquista del bronzo olimpico, e che continua a viverle da commentatore, aneddoti anche di Maurizio Ruggeri, la voce del ciclismo e dell’atletica per la RAI, e da Giorgio Lo Giudice che, dalla platea ha dato contributi importanti.
Intrecci di sport, discipline sportive, politica e regimi, ma anche e soprattutto di momenti teneri, di intimità ritagliate tra gare ed allenamenti, amori coronati da matrimoni ed amori che sono sfumati al rientro nelle proprie Patrie.
Senza dubbio un libro che, anche al giorno d’oggi, ci fa realizzare che un campione non è solo una macchina dedicata alla vittoria, ma anche nei contesti agonistici di massimo impegno, un campione vive emozioni e le vuole vivere fino alla fine. Uomo o donna che sia.
Grazie Valerio per avercele raccontate.