Dybala segna a Budapest, l’Olimpico risponde in festa. Il pareggio del Siviglia spinge i tifosi alla carica.
Davvero surreale l’atmosfera all’Olimpico di Roma per la finale di coppa Uefa. L’idea di riunirsi all’Olimpico a vedere la partita sul maxischermo sembra essere dirompente. Un filo rosso che unisce due stadi, un filo che congiunge tifosi a Roma alla squadra. Le mozioni ed i battiti del cuore si sentono forti, al di la del risultato finale. È la Roma a profanare per prima la rete avversaria con Paulo Dybala. I volti tesi che esplodono sugli spalti la dicono lunga, così come i falli registrati in campo, soprattutto quelli non fischiati dall’arbitro. Ma il gioco è gioco ed è l’arbitro che decide nonostante i fischi del pubblico di Roma che arrivano fino a Budapest. Una tensione che esplode tutta assieme quando la palla lambisce il palo ed entra a gonfiare la rete.
Esplosione di urla si, ma anche di abbracci in curva come in tribuna, in ogni angolo dell’Olimpico anche all’ombra dei fumogeni gialli e rossi accesi, sotto la coltre di fumo, sugli spalti come nei corridoi di tutti gli anelli. Ed immancabili sono gli applausi quando le telecamere inquadrano il Capitano, quello di tanti anni, presente con Noemi e con Christian o quando sono i Patron della squadra giallorossa a finire al centro dell’inquadratura. Momento davvero esaltante sono gli applausi del pubblico dell’Olimpico all’inquadratura dei tifosi giallorossi nell’arena ungherese.
L’idea è quella di una grande salotto di amici, un salotto dalle vaste proporzioni, pieno di persone sconosciute tra loro che gioiscono assieme. Ed il pareggio del Siviglia in apertura del secondo tempo gela il sangue a tutti, un autogol di Mancini lascia il pubblico ammutolito che fa abbassare le bandiere, ma invece carica il pubblico di Roma che cerca di dare una spinta a distanza alla propria squadra del cuore. Ancora il verdetto finale non è chiuso, ma l’atmosfera all’Olimpico è davvero degna di una partita delle grandi occasioni, ed i tifosi sono pronti.