Nel cuore di Roma, tra i monumenti storici e le meraviglie architettoniche, si trova un angolo inatteso di natura selvaggia: lo Stadio Olimpico. Negli ultimi mesi, questo impianto sportivo, famoso per aver ospitato i Giochi Olimpici del 1960, è stato teatro di un intricato mistero che ha lasciato perplessi custodi, giardinieri e tecnici televisivi. Una volpe, con la sua astuzia e furtività, ha trasformato l’Olimpico nel suo personale parco giochi, causando danni e generando curiosità e preoccupazione tra coloro che vi lavorano quotidianamente.
Il mistero ha preso forma un paio di mesi fa, quando alcuni tecnici televisivi hanno notato la scomparsa di strani oggetti: i “gatti”, coperture a forma di pelliccia dei microfoni a bordo campo, utilizzati per attutire il vento. Questi piccoli oggetti, del valore di pochi euro, sono improvvisamente spariti senza lasciare traccia. A questo episodio, inizialmente passato inosservato, si sono aggiunti successivamente altri danni: cavi della fibra televisiva rosicchiati e piccole buche nel terreno di gioco. I topi sono stati subito esclusi come responsabili, così come i cinghiali, che ormai sembrano scomparsi da Roma Nord o almeno dalle cronache cittadine, sembrano non essere più presenti.
Le volpi sono animali notturni e molto adattabili, capaci di vivere anche in ambienti urbani, lo sanno bene i cittadini di Roma nord che ormai le incontrano quotidianamente, talvolta anche mentre attraversano le strade diligentemente, sulle strisce pedonali. La volpe in questione sembra aver trovato nello Stadio Olimpico un rifugio ideale. La sua presenza è stata confermata dalle immagini delle telecamere di sorveglianza, che la mostrano aggirarsi tranquillamente lungo la pista di atletica, esplorando ogni angolo e scavando piccole buche nel prato. La volpe sembra prediligere la Curva Sud, lato Tribuna Monte Mario, probabilmente per la vicinanza con la collina e il bosco.
La volpe ha causato una serie di danni che, seppur non gravi, hanno comunque creato disagi notevoli. Oltre alla sparizione dei “gatti” dei microfoni e ai cavi rosicchiati, i giardinieri hanno riscontrato diverse piccole buche nel terreno di gioco e zone del campo senza erba. Questi danni, se non riparati prontamente, potrebbero compromettere la qualità del campo, soprattutto in vista degli eventi sportivi imminenti come gli Europei di Atletica.
Per risolvere il problema, la vigilanza dello stadio ha intensificato i controlli e l’uso delle telecamere di sorveglianza. Nonostante i numerosi tentativi, la volpe si è dimostrata estremamente astuta e difficile da catturare. Sono state installate trappole e altri dispositivi per cercare di catturarla, ma finora senza successo. La volpe continua a sfuggire, trasformando ogni notte lo stadio nel suo personale terreno di caccia.
Oltre alla frustrazione per i continui disagi, c’è anche una certa fascinazione per questo animale sfuggente che ha saputo eludere tutte le trappole e le misure di sicurezza. Alcuni dei custodi hanno raccontato di averla vista correre lungo il campo, ferma ad annusare l’aria, quasi a giocare con loro in una sorta di gioco del gatto e del topo.
La storia della volpe dello Stadio Olimpico ha attirato l’attenzione del pubblico suscitando curiosità e simpatia tra i lettori e gli spettatori. Alcuni vedono la volpe come un simbolo di resilienza e adattabilità, capace di sopravvivere e prosperare in un ambiente urbano difficile. Altri, invece, sono preoccupati per i danni e le potenziali conseguenze per gli eventi sportivi.
La situazione è in continua evoluzione. Nonostante gli sforzi per catturare la volpe, l’animale continua a eludere le trappole e a causare danni. Le autorità dello stadio stanno valutando nuove strategie e collaborando con esperti per trovare una soluzione definitiva. Nel frattempo, la volpe rimane la padrona incontrastata dell’Olimpico, trasformando ogni notte lo stadio nel suo personale parco giochi. In un certo senso, la volpe rappresenta la natura che riesce a trovare il suo spazio anche nei contesti più inaspettati ed è solo uno degli esempi di fauna selvatica che ha saputo adattarsi alla vita urbana. A Roma, così come in molte altre città, gli animali selvatici sono sempre più frequenti nelle aree urbane.
Cinghiali, gabbiani e altri animali trovano nelle città nuove opportunità di cibo e rifugio. Una convivenza, talvolta simpatica, a volte pericolosa, che pone il problema dell’integrazione tra esseri umani e fauna selvatica e sulla necessità di gestire queste interazioni in modo sostenibile e non pericolosa per l’uomo e per gli animali. È importante sensibilizzare tutti sull’importanza di rispettare la fauna selvatica ed evitare comportamenti che possano attrarre gli animali nelle aree urbane. Una gestione integrata e consapevole può contribuire a ridurre i conflitti tra esseri umani e animali selvatici.
Con gli europei di atletica alle porte, la mascotte Ludo, sarebbe disposta a condividere la scena con questa nuova simpatica e furba presenza?