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L’atletica olimpica è anche delle piccole nazioni

I romani dell’atletica si stanno facendo valere a Parigi. Mattia Furlani ha conquistato uno stratosferico bronzo nel salto in lungo con due salti a 8.34, a soli 14 centimetri dall’oro di Miltiadis Tentoglou.

Federico Riva ha staccato il pass per le semifinali dei 1500 grazie alla vittoria con personal best nel turno di ripescaggio; poi ha mancato l’ingresso in finale, ma la sua Olimpiade è stata estremamente positiva. Eloisa Coiro è stata brava ma sfortunata: non le sono bastati per accedere al secondo turno degli 800 femminili il primato personale in batteria ed una gara gagliarda nel turno di ripescaggio.

Il nostro Lorenzo Simonelli, campione europeo dei 110hs a Roma poche settimane fa, ha superato brillantemente la batteria del rettilineo con barriere: lo rivedremo in pista per semifinale ed auspicabile finale e sogneremo insieme.

L’ostacolista dell’Eur ha vissuto i primi 5 anni della sua vita in un paese che vanta due sole medaglie olimpiche nella sua storia (entrambe d’argento, conquistate in ambo i casi a Mosca 1980). Parliamo della Tanzania, nazione in cui suo padre – antropologo che è stato molto in Africa per lavoro – ha conosciuto sua moglie.

La Tanzania fa parte delle 206 delegazioni presenti ai Giochi del 2024: ha portato a Parigi 2 atleti, un nuotatore ed un judoka. Lo sport con maggiore partecipazione numerica, però, è come di consueto l’atletica leggera, con 2.132 atleti, seguita dal nuoto con 857, dal canottaggio con 503 e dall’hockey su prato (454). Nell’ultima edizione dei Campionati Mondiali di atletica sono andate a medaglia 46 nazioni, ed a Tokyo erano stati 43 i paesi che avevano piazzato almeno un atleta sul podio.

In pochi minuti, sabato, due medaglie d’oro sono andate a due nazioni che mai avevano ottenuto un metallo olimpico. Una, di grandissimo peso specifico, è andata a Santa Lucia: si tratta dell’oro dei 100 femminili, conquistato dalla velocista classe 2001 Julien Alfred (che ha poi raggiunto anche l’argento nei 200 tre giorni più tardi).

L’altra è stata conquistata da Thea Lafond, che ha portato al trionfo nel salto triplo Dominica, altro piccolo stato caraibico, complice anche l’assenza per infortunio della primatista mondiale Yulimar Rojas.

Assaporando la felicità per la medaglia di Mattia ed in attesa dell’esito della gara di Lollo Simonelli, ci godiamo anche questa costante positiva che accompagna da sempre la storia dell’atletica: da qualunque parte del mondo si può vincere.

Crediti per foto e grafiche: Instagram worldathletics.