Classe 2000, Giordana Sorrentino indossa i guantoni dai 15 anni di età, quando agli sport rotellistici, dopo un serio infortunio al ginocchio, ha preferito il mondo delle sedici corde. Cattiveria la sua parola d’ordine ed infatto il suo nick name, Caterpillar datole dal padre, lo dimostra, e lo ha dimostrato fin dai primo colpi della nobile arte quando, racconta, “Mi ha vista la prima volta con i guantoni, bassa, robusta, perché pesavo 15 chili in più di adesso. Andavo avanti invece di indietreggiare. E mi ha detto che assomiglio a un Caterpillar. Devo tanto alla mia famiglia: non mi hanno mai messo nessuna pressione, ma nel momento in cui hanno dovuto darmi un consiglio mi hanno indirizzata sul pugilato. Era un’età particolare, all’inizio dell’adolescenza e la mia vita si basava su un altro sport. Ma da quel momento per me tutto è cambiato”.

Figlia d’arte, padre, fratello e cugino pugili, combattente fin da bambina nella Luciano Sordini Boxe di Fiumicino, dalla fine del 2018 è entrata nel Gruppo Sportivo dei Carabinieri. «Mi hanno avvisata loro, la più grande emozione della mia vita. Perché fin da bambina sognavo di indossare la divisa. È stato un sogno che si è avverato. Essere nel Gruppo Sportivo dell’Arma è un onore» ha confessato.

Carattere, tenacia e tanti colpi. In rispetto degli avversari e in rispetto del richiamo che sente dentro, sul ring. Già 3 Campionati Italiani nel palmares, per lei. Ha partecipato tre volte ai Mondiali e due volte agli Europei.

Fa parte degli Elite, la Sorrentino. E’ passata di categoria di peso. Dai 57, adesso il peso con cui combatte sul ring è quello dei 54 chilogrammi. Elite. I migliori. Pronta dunque per Parigi. C’era anche a Tokyo “ma stavolta è diverso, sono più matura e prima non ero in grado di gestire la pressione e anche la sensazione olimpica era quella che era” dice la ragazza di Fiumicino che ha debuttato tra i professionisti. Ambizione è la parola d’ordine, perché l’obiettivo a Parigi  quello di prendersi «la medaglia d’oro, che domanda» svela ridendo. Magari mettendoci dentro quella “cattiveria” che non viene minimamente nascosta nel soprannome e soprattutto non ha paura: «Quando entri nel ring non ne puoi avere» confessa. «Il mio colpo migliore? Credo l’incrocio sinistro con la mano dietro».

La 24enne è così dentro questa disciplina e indossa con così tanto orgoglio la divisa che da un anno ha iniziato un progetto con l’istituto superiore Francesco Morano di Caivano. Lezioni in palestra per tutti quelli che ne sentono la necessità, magari per staccarsi da un pezzo di terra complicato. Per stare mentalmente dentro qualcosa. Per evitare problemi: «Tutto è partito con grande energia e positività. Con la mia sezione e con il mio Comandante, il Maresciallo Giovanni Scalas, abbiamo cominciato a togliere le ragazze e i ragazzi dalla strada, cercando di fargli capire che lo sport non è solo uno stile di vita, ma che soprattutto ti cambia la vita».

«Erano tanti i presenti, tutti coinvolti. E allora abbiamo capito che anche nei quartieri più difficili lo sport può realmente far partire il cambiamento». Un baluardo di legalità. Perché oltre le parole, che sentiamo spesso, su quanto lo sport possa essere d’aiuto, ci sono anche i fatti. Con un avamposto voluto dall’Arma dei Carabinieri che mette in prima linea i propri atleti. Quelli che sono in grado, con i risultati, di fare da gancio decisivo in un’età determinante, quando le scelte contano e indirizzano. Quando ognuno decide il proprio futuro. 

Palmares:

 
Giochi Olimpici

9a Tokyo (JPN) 2020 – 51 kg
Campionati Mondiali
 
9a Ulan Ude (RUS) 2019 – 54 kg 

5ª Istanbul (TUR) 2022 – 50 kg

5ª Nuova Delhi (IND) 2023 – 50 kg

Campionati Europei

3ª Budva (MON) 2022 – 50 kg

Altri risultati

Giochi Europei – European Games

3ª Cracovia (POL) 2023 – 50 kg