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#Atletica Leggera #Running #Sport #Corsa di Miguel

Mille di Miguel, l’evento che crea un’atmosfera

La Finale dei Mille di Miguel è stata una festa. Lo è tutti gli anni? Sì. E non è scontato. Cambiano le annate, gli sponsor, i campi, ma non cambia, anzi aumenta, l’entusiasmo delle scuole nel partecipare alle gare scolastiche dedicate al maratoneta poeta argentino Miguel Sanchez.
Il giorno è fortemente simbolico: il 21 marzo è Giornata Internazionale contro la discriminazione razziale e Giornata Nazionale in ricordo delle vittime di mafia.

Prendono parte alle finali dello Stadio Nando Martellini “Terme di Caracalla” i migliori 30 ragazzi e ragazze per anno: in quest’edizione il Mille, dopo l’aggiunta delle tappe calabresi nel 2024, si è espanso in Puglia, con tantissimi ragazzi del tacco d’Italia ad essersi qualificati. “Tutti vincitori”, come sempre, ma anche risultati tecnici di grande valore, con tempi omologati per chi pratica atletica a livello agonistico.

La mattinata è iniziata con i più giovani, i classe 2014: vincitori Francesco Romero, ragazzo della Chiodi che ha fatto segnare il riscontro cronometrico di 3.30, e Benedetta Fappiano (Seraphicum, 3.35). Tra i ragazzi del 2013 ha trionfato Mattia Bellinati (3.07), rappresentante del Via Gentile e atleta delle Fiamme Gialle Simoni che nelle qualificazioni ha anche fatto la guida per un suo compagno con disabilità. Al femminile la spunta, con il tempo di 3.23, un’altra “miguelista” che pratica atletica, Noemi Ramoscelli: oggi rappresentava il Giovanni Falcone di Grottaferrata, nel weekend gareggia con la casacca dell’Atletica Frascati. Tra i 2011 vittorie per Pace Forconi dell’Uruguay, che si aggiudica in 3.04 un bel duello con Davide Massimi del Margherita Hack, e per Alice Perilli (3.15), ragazza di Subiaco che si allena a sua volta con la società giovanile della Guardia di Finanza.

Come per le categorie Fidal, scarpe chiodate ammesse dai “cadetti” in su. Tra i 2011 il pugliese Giuseppe Caporusso (Fieramosca di Barletta e Officina Atletica 2010) sopravanza Luca D’Emilia (Largo Cocconi e Atletica Tor Tre Teste): 2.49.3 contro 2.50.5. Al femminile la più brava è Sofia Biondi, studentessa del Calamatta e atleta della Tirreno Civitavecchia, che stampa il crono di 3.18. Tra i 2010 l’acuto di 2.40 è del campione italiano di esathlon e primatista regionale del giavellotto U16 Ivan Davide Muraro, in casacca P.P. Roma 6 Villa Gordiani, mentre Carolina Salvatore – Visconti e GSBR – fa il vuoto al femminile (3.07.9). 
Capitolo 2009: il titolo ragazze vede un fotofinish fittissimo. Probabilmente la spunta Claudia Freres, barlettana del Cafiero che veste la storica casacca dell’Avis. Una spanna dietro a lei la frascatana del Cicerone Viktoria Polonska. La medaglia d’oro 2009 ragazzi, invece, va a Gabriele Germani del Vito Volterra e della Runners Ciampino con un riscontro di 2.45; quella 2008 a suo fratello Emiliano, che fa sette secondi meglio di lui, sopravanzando di poco in 2.37.4 un altro ciampinese come Samuele Avella (Amari Mercuri) di poco. Giulia Canepuccia si prende con 3.09 la vittoria 2008 in rappresentanza di Via Emery e Studentesca Rieti. I 2007 vedono poi una grande gara al femminile: la spunta di due decimi con 3.06.08 l’azzurrina degli Europei 18 2024 Asia Bernardini (Marconi di Civitavecchia, atleta della Tirreno) sulla portacolori del Pacinotti Archimede e della Roma Acquacetosa Chiara Fadda. Al maschile lo scettro va a un altro frascatano, Nicolò Fattoross, che chiude in 2.33.3. Tra i più grandi infine ori a Valerio Fraticelli del Darwin (2.36.1), runner della Scavo 200, e ad Elena Benedetto (3.08.9), mezzofondista e quattrocentista che porta la vittoria in casa Socrate in maglia Acsi Italia Atletica.

Si è detto poco fa che la maglia dell’Avis Barletta è storica. Lo è soprattutto grazie alla leggenda delle leggende dell’atletica italiana, Pietro Mennea: ebbene, oggi è stata presente a Caracalla per portare il suo saluto affettuoso Manuela Olivieri, colei che ha avuto il privilegio di vivere una vita con il velocista pugliese. Un momento intenso ed emozionante che tutti i miguelisti terranno nel cuore.

In mezzo, cos’altro? Tanto: un meraviglioso saluto di Amelio Castro Grueso, atleta paralimpico rifugiatosi in Italia dalla Colombia che testimonia la realtà di una “corsa mappamondo”, accompagnato da due  emozionanti serie di 100 e 200 metri dedicate ai ragazzi con disabilità in pieno spirito “Corsa di Miguel”, da moltissimi sorrisi e da grande senso sportivo. La sensazione, alla fine, è che quest’appuntamento sia davvero un’oasi di spensieratezza, per i ragazzi-atleti, per le famiglie, per i professori e per chi continua a credere in uno “sport sociale” e in un mondo meno egoista.