#Giochi Olimpici #Nuoto #Sport #Olimpiadi Parigi 2024. I romani in gara

Quadarella c’è: verso la finale dei 1500 stile libero

foto esterna: Andrea Staccioli/DBM

La giornata parigina ha visto brillare Simona Quadarella, regina del mezzofondo europeo e campionessa mondiale, che ha conquistato con maestria la qualificazione alla finale dei 1500 metri stile libero. La finale è prevista per mercoledì alle 21.13, e tutti gli occhi saranno puntati sulla 24enne romana, che ha dimostrato di essere in una forma smagliante e in pieno spirito olimpico.

Ha nuotato con grande serenità e concentrazione Simona, mantenendo una media di 31″7/31″8 per ciascuna delle trenta vasche. Il suo tempo finale di 15’51″19 le ha garantito il secondo miglior tempo delle qualificazioni, dietro solo alla statunitense Katie Ledecky. Ledecky, considerata la favorita indiscussa e con un palmarès che include 37 medaglie tra Mondiali e Olimpiadi, ha fermato il cronometro a 15’47″43.

Simona, tesserata per il CC Aniene e allenata da Christian Minotti, ha dimostrato ancora una volta grande maturità e determinazione, pronta a inseguire un’altra medaglia olimpica dopo il bronzo conquistato a Tokyo 2020 negli 800 metri stile libero. La sua prestazione conferma il suo status di tricampionessa europea e punta di diamante del nuoto italiano.
Insieme a Quadarella e Ledecky, la finale vedrà la partecipazione di altre forti concorrenti. Tra queste, la francese Anastasiia Kirpichnikova ha registrato il terzo tempo di qualificazione con 15’52″46, seguita dalla tedesca Isabel Gose con 15’53″27. Saranno presenti anche l’australiana Moesha Johnson (16’04″02), la cinese Li Bingjie (16’05″26), la brasiliana Beatriz Dizotti (16’05″40) e la tedesca Leonie Maertens, che ha chiuso l’elenco delle finaliste con un tempo di 16’08″69.

“Direi abbastanza bene – commenta Simona – la tedesca e la francese mi hanno aiutato a switchare sul buon passo. Ho fatto una gara tranquilla fino ai 100 metri, poi ho cominciato a sentire un po’ la fatica. Avevo sbagliato il conto delle vasche e ad un certo punto, quando me ne sono resa conto, mi sono anche un po’ demoralizzata; però succede anche questo, anche dopo tremila esperienze. E’ il tempo che più o meno volevo fare stamattina. Volevo sentire come stavo fisicamente e per questo ho spinto gli ultimi 500 metri e poi, mentalmente, stare davanti è un’altra cosa”.